Smettere di fumare grazie al web 2.0

La Fondazione Umberto Veronesi, uno dei più importanti enti di ricerca e divulgazione scientifica italiani ed europei, avrebbe negli scorsi mesi realizzato, con la collaborazione della Fondazione Pfizer, da sempre attiva nel settori delle biotecnologie e della farmacologia, un’applicazione (No smoking be happy, questo il nome), da oggi gratuitamente scaricabile, direttamente da iTunes, sul proprio device Apple quale iPad, iPhone ed iPod Touch, che consentirebbe all’ex fumatore, grazie alla costante compilazione di una sorta di diario di bordo virtuale, di valutare ed osservare i propri progressi, incitandolo a continuare sulla retta via della guarigione.

Il fumo in gravidanza non scatenerebbe l’autismo

L’autismo, come ormai ampiamente dimostrato dalle approfondite ricerche che, nel corso dei decenni, sarebbero state portate avanti dalle migliori università della Terra, è una gravissima malattia la cui origine potremmo far risalire ad un’eccessiva esposizione del feto, o del neonato, ad agenti chimici tossici o dannosi.

Fumo causa danni cardiocircolatori al feto

Secondo una recente ricerca, che noi abbiamo immediatamente riportato sulle colonne di Stetoscopio, sarebbero in forte crescita i tumori al polmone nelle donne che, sempre più, sempre più frequentemente e sempre più spesso cominciano a fumare.

Fumare in gravidanza associato con sintomi psicotici nel bambino

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Una nuova ricerca pubblicata nel numero di ottobre del British Journal of Psychiatry, evidenzia un legame molto stretto tra il fumare durante la gravidanza e sintomi psicotici nel bambino.
Un gruppo di ricercatori britannici hanno analizzato i dati forniti da una ricerca a largo raggio, Avon Longitudinal Study of Parents and Children, soffermandosi su un campione di 6356 dodicenni.L’11% di questi (734), sottoposti ad accurate interviste, sono risultati aver avuto sospetti o reali sintomi di psicosi.
I ricercatori hanno osservato un effetto ‘dose-risposta’, nel senso che il rischio di sintomi psicotici è risultato più elevato nei bambini le cui madri fumavano di più durante la gravidanza.