Per infarto si intende quando il cuore non riceve più ossigeno dalle coronarie che si chiudono.
Per infarto si intende quando il cuore non riceve più ossigeno dalle coronarie che si chiudono e, se per un massimo di una quarantina di minuti, il cuore resta privo di ossigeno, si verifica l’infarto.
E’ molto importante la tempestività in questi casi, è quindi fondamentale saper riconoscere i sintomi per poter essere ricoverati il prima possibile.
I sintomi principali sono: dolore al torace, di solito particolarmente intenso dall’inizio, non varia di intensità ed è di lunga durata (infatti può durare per ore, ma è bene che dopo un massimo di dieci minuti dalla percezione del dolore, si sospetti l’insorgere dell’infarto); senso di oppressione, seguito da un senso di peso a livello toracico e, a volte, un senso di bruciore al petto.
Spesso questi sintomi si associano a nausea e vomito, accompagnati da ansia forte del paziente che spesso ha sudori freddi e capogiri e può addirittura svenire.
In più, il dolore tipico, con le caratteristiche sopra citate, è quello riferito appunto al petto (dietro lo sterno) e si può irradiare alla mandibola, alle spalle, al collo, alle braccia oppure a un braccio, in special modo il sinistro.
Può capire anche che il dolore può essere localizzato solo a livello dello stomaco o dell’addome, come se si trattasse di un’indigestione; è molto importante sapere che il dolore non si modifica mai con la respirazione o il movimento, a differenza di altri dolori quali quelli ossei, muscolari o dei nervi costali la cui intensità varia cambiando posizione o respirando.
Alcune persone invece hanno un infarto asintomatico e se ne accorgono solo a distanza di tempo quando effettuano un elettrocardiogramma di controllo.