Tendinite d’Achille, diagnosi e cure

di Redazione

La tendinite d’Achille è, come dice il nome, un’infiammazione del tendine d’Achille (il tessuto che collega il calcagno al polpaccio) che provoca dolore di varia intensità e si manifesta in genere quando si fa uno sforzo eccessivo sullo stesso. E’ importante in caso di sospetta tendinite, rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi precisa e per avviare le eventuali terapie, in genere abbastanza semplici che non richiedono ricoveri o fisioterapia particolare, fatta eccezione della rottura del tendine d’Achille, complicanza estrema, che comporta l’obbligo di un intervento chirurgico risolutore. Ma come si fa la diagnosi? E quali sono le possibili terapie?

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Diagnosi di tendinite d’Achille

La prima cosa da fare è di rivolgersi ad un medico specialista. Questi con un esame clinico controllerà il polpaccio: potrebbe premere delicatamente sulla zona interessata per determinare la localizzazione del dolore, tenerezza o gonfiore; altresì valuterà la flessibilità, l’allineamento, i riflessi ed i movimenti del piede e della caviglia. A ciò è facile che abbini uno dei seguenti test di imaging per avere un quadro più completo e certo:

  • Raggi X. Una radiografia non permette di visualizzare tessuti molli come i tendini, ma può escludere altre condizioni con sintomi simili, come pure una micro frattura.
  • Ecografia: permette, attraverso gli ultrasuoni di osservare in tempo reale il tendine anche in movimento e valutare l’eventuale presenza di lesioni e funzionalità correlata.
  • La risonanza magnetica (MRI). Usando le onde radio e un potente magnete, la risonanza magnetica in grado di produrre immagini molto dettagliate del tendine di Achille, per togliere via ogni dubbio al riguardo.

 

Tutte le cure ed i farmaci

La tendinite solito risponde bene alle misure di auto-cura. Ma se i segni ed i sintomi sono gravi o persistenti, il medico potrebbe suggerire altre opzioni di trattamento. In generale queste le opzioni terapeutiche:

Farmaci

Solitamente bastano farmaci da banco contro il dolore come l’ibuprofene o il naprossene, ma se non bastano il medico specialista può prescrivere altri medicinali più forti (per cui serve la ricetta).

Fisioterapia

Potrebbe essere necessario anche un periodo di fisioterapia che prevede esercizi di stretching e di rafforzamento muscolare sia per facilitare la guarigione che per prevenire ricadute. Altresì può essere suggerita l’ortesi, ovvero un dispositivo, una sorta di cuneo damettere nella scarpa per sollevare il tallone riducendo lo sforzo del tendine d’Achille.

Chirurgia

Se tutti questi tentativi non funzionano o se il tendine è strappato, il medico può suggerire un intervento chirurgico di riparazione.

 

Rimedi casalinghi contro la tendinite d’Achille

Più in generale è opportuno utilizzare semplici strategie di auto-cura che gli specialisti annoverano sotto l’acronimo di RICE:
• Riposo
• Ice (ghiaccio)
• Compressione
• Elevazione (ovvero tenere la gamba sollevata quanto più possibile)

 

Prevenzione

Non esiste un rimedio definitivo che eviti con certezza di incappare in un’infiammazione del tendine d’Achille, ma alcune cose possono essere fatte per diminuire il rischio: evitare attività che sollecitino eccessivamente i tendini (come i salti o la corsa in collina), iniziare gradualmente un allenamento sportivo, adottare scarpe adeguate allo sport che si fa, fare sempre stretching e laddove possibile anche esercizi di rafforzamento dei muscoli adiacenti al tendine d’Achille.

 

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Fonte: MayoClinic

Foto: Thinkstock

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