La dieta allunga la vita solo se è lenta e graduale

di Redazione

Una dieta corretta ed equilibrata è di fondamentale importanza poiché potrebbe consentire a chiunque di vivere molto più a lungo rispetto al normale migliorando, anche notevolmente, le consuete aspettative di vita.

La dieta allunga la vita solo se è lenta e graduale

Una dieta corretta ed equilibrata, specie nel caso in cui si sia persone obese o sovrappeso (anche se l’indicazione, in realtà, dovrebbe valere anche per le persone normopeso e sottopeso), è di fondamentale importanza poiché potrebbe consentire a chiunque di vivere molto più a lungo rispetto al normale migliorando, anche notevolmente, le consuete aspettative di vita.

DANNI NEUROLOGICI CAUSATI DALL’OBESITÀ

Naturalmente, affinché quest’ultima agisca nel migliore dei modi possibili, bisognerebbe adottare particolari accorgimenti che rendano codesto importante sforzo maggiormente accettabile al paziente che, stimolato nel più corretto dei modi, potrebbe riuscire a dimagrire sia velocemente che serenamente.

ADOLESCENTI OBESI PIU’ A RISCHIO DI DIPENDENZE

Bisognerebbe infatti ricordare al lettore, giunti a questo punto, come l’obesità non sia scatenata esclusivamente, sebbene certamente rappresentino due tra i più importanti fattori del dannoso processo oggi alla nostra attenzione, da uno scorretto regime alimentare piuttosto che dalla scarsa propensione a qualsiasi attività fisica, bensì anche da fattori genetici, ambientali e psicologici.

PREVEDERE IL SUCCESSO DELLE DIETE

Considerando, dunque, l’impossibilità di modificare i fattori genetici ed ambientali, dietologo, o nutrizionista, e paziente dovranno concentrarsi sulla correzione dei restanti fattori coinvolti nell’obesità.

Questi ultimi, radicati quanto mai nella psiche e nell’organismo del paziente, dovranno però venir modificati il più gradualmente possibile così che corpo e mente possano abituarsi alla nuova condizione accettandola e, di conseguenza, favorendola (il motivo per il quale, in seguito ad un periodo di digiuno forzato, ci si ritroverebbe nella condizione di mangiare quanto e più di prima si spiegherebbe con le manovre di conservazione del grasso corporeo che il cervello costantemente attuerebbe giacché sarebbe arrivato a considerare l’obesità quale una condizione di normalità).

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