Come tutti noi ben sappiamo, e purtroppo è meglio aggiungere, il 2020 è stato un anno che ha rappresentato un vero e proprio “stravolgimento” delle vite di tutte le persone che popolano il mondo. Con la comparsa della pandemia da Covid – 19, infatti, questo carico di sofferenza ha portato i singoli individui ad introdurre dei cambiamenti non da poco nelle proprie routine quotidiane.
Oltre alle questioni relative all’utilizzo della mascherina, del gel disinfettante, dei guanti e del distanziamento sociale, che oramai sono ben note e non hanno bisogno di ulteriori delucidazioni, gli spostamenti e gli incontri sono calati drasticamente andando ad avere delle ripercussioni soprattutto sulle diverse attività commerciali.
Passare più tempo del solito a casa ha portato dunque la maggior parte dei lavoratori, a parte alcuni come autisti dei mezzi pubblici, forze dell’ordine, personale sanitario e così via, a lavorare direttamente dal proprio domicilio grazie all’ausilio del computer e delle infinite potenzialità che solo Internet è in grado di offrire.
Come avrete ben capito, dunque, il fattore sicurezza ha qui assunto una importanza ancora più grande rispetto a prima poiché, oltre al rischio sanitario per i lavoratori stessi, vi è anche una necessità di fornire una adeguata copertura contro i sinistri anche per i dispositivi utilizzati dall’azienda o dati in gestione ai suoi dipendenti. Basti dunque pensare a device come il computer oppure il tablet aziendale da utilizzare per le riunioni online e per lavorare ai file in comune.
Quindi la cara vecchia assicurazione per infortuni vari si è andata ad espandere ancora di più per abbracciare anche questo ventaglio di possibilità, ma per fortuna tale processo non si è verificato solo ed unicamente allo scopo della pandemia.
Infatti, tra il 2015 ed il 2017, sempre più aziende come Allianz, Axa, Europ Assistance, Gruppo Generali ed altri nomi importanti del settore si sono mossi in tale direzione per regolare quello che, come si dice in italiano, è considerato il “lavoro agile” o “da remoto”.
Recentemente vi è stato poi un accordo con i sindacati per stabilire le linee guida ed i principi ai quali aziende e lavoratori devono attenersi. E la cosa più importante da sapere in tutto questo delicato processo è che il lavoratore, anche se da remoto, ha sempre e comunque gli stessi diritti e doveri di quando si recava presso l’attività del proprio datore di lavoro. Poco importa se si tratta del piccolo negozietto di quartiere a gestione famigliare oppure della grande ditta con migliaia di impiegati, lo status del lavoratore non cambia.
Anzi, si può dire che si amplia viste le diverse modalità di lavoro da remoto che vanno regolamentate. Per non parlare poi dei sinistri! Si va dal danno al computer utilizzato per il proprio lavoro fino ad altri sintomi che possono colpire l’individuo come ansia, nervosismo, depressione, stanchezza cronica e tante altre sintomatologie che hanno colpito fasce sempre più grandi di popolazione negli ultimi mesi.
In conclusione, sia che siate soliti lavorare da casa oppure preferiate “soluzioni ibride”, vi consigliamo di dare una bella occhiata alle offerte delle vostre assicurazioni. E ricordate, da Europe Assistance, “you live, we care”.