Il cuore cambia il suo movimento a seconda di età e sesso

di Redazione

Il cuore umano si torce e si muove in continuazione, e questi movimenti differiscono a secondo dell'età e del sesso.

HEART

Il cuore umano, nel suo intenso lavorio di pompaggio del sangue, si torce e si muove in continuazione, e questi movimenti, secondo una recente ricerca pubblicata su Circulation: Cardiovascular Imaging, differiscono a secondo dell’età e del sesso.
I ricercatori dell’University Hospital Freiburg hanno descritto i differenti movimenti del cuore in 29 donne e 29 uomini sani di diverse fasce d’età dai 20 ai 60 anni, utilizzando una tecnologia avanzata di imaging a risonanza magnetica.

Il cuore sano, si è scoperto, non si contrae soltanto nel suo lavoro di pompaggio del sangue, ma la base del ventricolo sinistro, la camera da cui il sangue viene pompato nel corpo, cambia di rotazione fino a sei volte per ogni battito.

Il ventricolo sinistro insomma non si limita a comprimersi ed allargarsi, ma si torce come uno straccio, un metodo assai efficace per riuscire ad espellere il sangue.

Questo movimento però è apparso essere differenziato a seconda dell’età e del sesso, per esempio la velocità di torsione del cuore si riduce con l’età, nelle donne giovani, il movimento dall’alto in basso lungo l’asse longitudinale è più evidente che nei coetanei maschi, mentre negli anziani il fenomeno si inverte.

Nelle donne la torsione del cuore e la sua rotazione e la velocità di questo movimento sono risultate essere più ridotte che nell’uomo.

Sono dati interessanti ma, come ammettono gli stessi ricercatori non propriamente significativi, visto che lo studio è stato compiuto su un campione decisamente piccolo di individui.

Ulteriori analisi e ricerche simili potrebbero tuttavia aiutare a scoprire se esiste un movimento “standard” del cuore, che si ripete analogamente in tutte le persone sane.

Qualora ciò fosse possibile, allora si potrebbero utilizzare i dati osservati per esempio per individuare eventuali anomalie nel movimento cardiaco, possibili segnali di qualche problema presente o in arrivo.

E, fino ad oggi, la scienza medica non ha ancora indagato a fondo su un eventuale rapporto tra i movimenti del cuore e la presenza di malattie o disturbi. Una strada questa, che potrebbe però offrire in futuro interessanti opportunità diagnostiche.

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