Stress, insonnia, ansia ed attacchi di panico in aumento tra i lavoratori

di Redazione

Un recente studio ha rilevato che negli ultimi tempi tra i lavoratori sono in aumento disturbi come ansia, insonnia, stress ed attacchi di panico.

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Un recente studio ha rilevato come negli ultimi tempi tra i lavoratori siano in aumento disturbi come ansia, insonnia, stress ed attacchi di panico, e come tutto ciò sia strettamente legato alla crescente crisi economica.

E’ il frutto di una ricerca condotta nel Regno Unito grazie ad una serie di interviste che hanno coinvolto medici (200), dirigenti d’azienda (200) e dipendenti (1000) che riguardavano la salute sul posto di lavoro. La metà dei lavoratori ha ammesso di essere sotto stress, ed uno su cinque ha ammesso di soffrire di depressione.

Lo studio ha rilevato che i lavoratori sono sottoposti nel luogo di lavoro ad un aumento sia del tempo di lavoro effettivo che della fatica, circa la metà si reca al lavoro nonostante sia malata, e più di un terzo rinuncia alla pausa pranzo. Anche gli impiegati hanno fornito risultati simili, affermando nel 33% dei casi di doversi assumere sempre più responsabilità.

Per quanto riguarda i sintomi, le interviste hanno evidenziato che circa la metà dei lavoratori hanno avuto problemi di insonnia, un terzo ha dichiarato di aver avuto l’emicrania ed il 21% attacchi di ansia e palpitazioni.
Quasi un terzo ha ammesso di bere di più ed un quinto di fumare di più. Per quanto riguarda l’alimentazione solo un terzo degli intervistati ha detto di concedersi pasti regolari, e l’11% di ricorrere a farmaci da banco come terapia di automedicazione.
Il 50% dei medici intervistati, hanno riscontrato un aumento dell’uso di alcool e droghe, mentre l’89% prevede che il prossimo anno ci sarà un aumento esponenziale di depressione e di richiesta di farmaci anti depressivi.

Per concludere, nove medici su dieci e circa l’80% dei datori di lavoro prevede che nel 2009 lo stress sarà il più comune tra i problemi di salute nel mondo del lavoro.
Sono dati che fanno preoccupare non solo i lavoratori ma anche le strutture sanitarie che vedono in questo aumento di abuso di sostanze, nella dieta disordinata, nella minor attività fisica e nell’aumento dello stress, fattori che influiranno in maniera determinante sui costi per la sanità e sul servizio sanitario nazionale.

I primi provvedimenti sono stati quelli di aprire sportelli per l’ascolto psicologico, che sembrano funzionare più che in passato perchè le persone hanno più facilità a parlare delle loro problematiche.

Questo però riguarda provvedimenti pubblici, perchè sul fronte aziendale, se il 97% dei dirigenti d’azienda ammette che lo stato di salute influisce sulla produttività del personale, solo l’1% ha dichiarato di voler introdurre nuove misure sanitarie e preventive nel prossimo anno.

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