Fattori ambientali all’origine della sclerosi multipla

di Redazione

Fumo e carenza di vitamina D sono altri fattori ambientali che vengono indicati come probabili responsabili.

sclerosi

Tra i fattori chiamati in causa nello sviluppo della sclerosi multipla sono compresi sia quelli di origine genetica ma anche fattori ambientali.
Ed un recente studio, apparso sulla rivista scientifica Nature di recente, ha evidenziato come questi ultimi siano da tenere in seria considerazione.
La sclerosi multipla è una malattia per la quale il sistema immunitario non funziona in maniera corretta, e comincia ad attaccare i tessuti sani nell’organismo.

Ricercatori della Università della California a San Francisco hanno effettuato la più avanzata analisi genetica mai eseguita su una coppia di gemelli, uno dei quali affetto da sclerosi multipla.

L’analisi non ha dato prove di sostanziali differenze genetiche che potrebbero spiegare perché un fratello ha contratto il male e l’altro invece no.

I ricercatori non sono nemmeno riusciti a trovare eventuali differenze nell’epigenoma, il meccanismo che indica l’eventuale cambiamento nel modo in cui viene espresso il DNA pur restando intatto il suo codice.

Ciò evidenzia come oltre ai fattori genetici ci sono altri aspetti da prendere in considerazione.

Anche se per ora quali siano esattamente i fattori ambientali coinvolti nello sviluppo della sclerosi è ancora sconosciuto.

Una delle teorie più quotate al momento è che il responsabile possa essere un virus, che stimola la reazione del sistema immunitario e da il via alla malattia.

Fumo e carenza di vitamina D sono altri fattori ambientali che vengono indicati come probabili responsabili.

Gli autori dello studio ritengono che le loro osservazioni possono contribuire a sciogliere alcuni nodi finora rimasti insoluti riguardo all’origine genetica o ambientale del male, perchè dai risultati si evidenzia che i geni non svolgono un ruolo primario nella malattia.

In una coppia di gemelli identici infatti, se uno è malato di sclerosi multipla, l’altro ha appena il 30% di possibilità di contrarre il male, mentre, nei gemelli biovulari, la percentuale di probabilità scende al 5%.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>