U virus noto per causare tumori negli animali è stato per la prima volta individuato nelle cellule del tumore alla prostata dell'uomo.
Il virus, identificato dalla sigla XMRV, e definito come gammaretrovirus, è associato allo sviluppo di una delle forme tumorali più aggressive, e la sua presenza, nella prostata non affetta da tumore, si riscontra solo nel 6% dei casi.
Il retrovirus in questione funziona come il virus dell’HIV, ovvero inserisce una copia del suo DNA nelle cellule che infetta, e questo può influire sui geni che regolano la crescita cellulare, interferendo con il normale sviluppo di queste.
Sebbene i ricercatori non sappiano ancora bene se il virus provoca il tumore, ci sono forti sospetti che esso giochi un ruolo fondamentale.
Uno degli aspetti peculiari del virus in ogni caso è che cresce meglio in presenza di testosterone e di altri ormoni steroidei, il che potrebbe essere estremamente interessante perchè potrebbe essere individuato come causa di altre forme tumorali nell’uomo.
I ricercatori stanno infatti verificando, sui corpi di persone decedute per altre forme tumorali, se la presenza di questo virus sia altrettanto evidente negli organi colpiti dalla malattia di quanto lo sia nel tumore alla prostata.
Lo studio in ogni caso offre una nuova prospettiva terapeutica: se si riuscisse infatti ad appurare che la sua presenza costituisce un fattore di rischio determinante, si potrebbe in futuro realizzare un vaccino in modo da proteggere l’organismo dallo sviluppo di alcuni tipi di tumore alla prostata analogamente all’approccio oggi utilizzato per prevenire il cancro del collo dell’utero.