Cancellare i ricordi traumatici si può

violenza

Un gruppo di studiosi americani ha trovato un metodo per rimuovere i ricordi dolorosi e traumatici in modo permanente.
Questo risulterebbe essere un valido aiuto per le persone che hanno subito violenze o vissuto delle esperienze traumatiche che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria, condizionando così la personalità.
Può sembrare un discorso basato sulla fantascienza, ma si stanno sperimentando degli psicofarmaci da poter utilizzare per la sindrome da stress post -traumatico.
Una proteina prodotta all’interno del cervello è la responsabile della memoria degli eventi dolorosi e viene prodotta dall’ amigdala, una struttura cerebrale situata vicino all’ippocampo legata alle emozioni forti come la paura e le varie fobie.

La violenza dei media condiziona i giovani?

Cervello_umano

E’ un argomento che va avanti da anni ormai e che però non porta mai ad una conclusione certa: la violenza trasmessa dai media desensibilizza i giovani?
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Social Cognitive & Affective Neuroscience, i film, i programmi televisivi, e i videogiochi violenti possono desensibilizzare i giovani promuovendo potenzialmente atteggiamenti violenti verso i coetanei.
Studi che si protraggono da anni, sostengono che le immagini violente siano in grado di attutire la sensibilità alla violenza nella vita reale, ma per tempo non si è riusciti a capire come questo influenzi il cervello negli adolescenti.
Così, grazie a questa ricerca condotta dal dottor Jordan Grafman del National Institute of Health di Bethesda, si è riusciti a capipre i processi che si innescano nel cervello umano.

La condizione delle vedove nel mondo, una catastrofe umanitaria sconosciuta

solitudine

Almeno 245 milioni sono le donne nel mondo in tutto il mondo che sono rimaste vedove e più di 115 milioni di queste vivono in condizioni di grave povertà.
Lo rivela Cherie Blair, moglie dell’ex primo ministro britannico che a New York ha di recente presentato un rapporto in merito, commissionato dalla Fondazione Loomba, un’organizzazione che lavora per il sostegno delle donne senza marito nel compito di educare i figli.

Violenza domestica: gli uomini tendono a sovrastimarla, per giustificarsi

violenza

Gli uomini che abusano del loro partner fisicamente sembrano sovrastimare la frequenza con cui tali atti si verificano tra la popolazione, e questo potrebbe dal loro maggiori opportunità di auto giustificarsi.
Lo rivela un nuovo studio, condotto da ricercatori dell’Università di Washington che hanno sottoposto ad un attenta serie di questionari un campione di 124 uomini, coinvolti in una ricerca ad ampio raggio sulla violenza domestica.

Gli uomini esaminati si erano tutti resi protagonisti, nei 90 giorni precedenti allo studio, di una violenza nei confronti del partner. E’ stato chiesto loro di stimare la percentuale di violenze che il partner maschio esercita nei confronti della donna in ambito famigliare suddivise in sette diverse tipologie di abuso: oggetti lanciati contro il partner che potrebbero procurare lesioni, spinte, schiaffi e percosse, strangolamento, violenza fisica, minaccia armata e costringere il partner ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.

Videogiochi e violenza, un dibattito acceso

playstation

Videogiochi e violenza, un dibattito che ancora oggi appassiona studiosi e ricercatori, e che continua a dare risultati discordanti, come rivela un recente articolo apparso su USA Today.
Una recente ricerca statistica su circa 130 precedenti studi ha evidenziato un legame tra i videogiochi e lo sviluppo di pensieri ed atteggiamenti aggressivi negli adolescenti, oltre che diminuire l’empatia, e ciò a prescindere da altri fattori come sesso, età, ed ambiente culturale.
Lo studio, pubblicato dal Dott. Craig Anderson del Center for the Study of Violence presso la Iowa State University è il frutto di un’analisi statistica su precedenti ricerche che hanno coinvolto in totale un campione di più di 130.000 giocatori nella fascia di età corrispondente al primo ciclo di studi della scuola elementare, in USA, Europa e Giappone.