Pap-test e test dell’Hpv per la prevenzione del tumore al collo dell’utero

di Emma

Le nuove linee guida per la prevenzione al collo dell’utero

prevenzioneQuali sono le migliori forme di prevenzione per il tumore del collo dell’utero? Secondo le ultime linee guida arrivate dall’American College degli Stati Uniti l’ideale sarebbe di abbinare contestualmente il Pap-test e il test dell’Hpv, vale a dire del papilloma virus.

 

Il Pap-test in effetti viene eseguito come esame per poter escludere la presenza di cellule cancerose o in ogni caso la presenza di qualche anomalia. Il test dell’Hpv va invece a rilevare la presenza eventuale del virus e prima che le cellule del collo dell’utero possano presentare qualche cambiamento: i test sono consigliati per le donne al di sopra dei 30 anni.

 

Secondo gli americani ecco perché associare i due test è utile proprio perché nel momento in cui il Pap-test è già positivo all’Hpv significa che il papilloma virus si presenta già sul collo dell’utero.

In questo modo è possibile poter identificare con anticipo le donne a rischio di cancro del collo dell’utero.

Come vanno eseguiti i due test? Sia il Pap-test sia il test dell’Hpv vengono eseguiti praticamente con la stessa procedura, prelevando con una spatolina parte del materiale presente nel collo dell’utero.

PAPILLOMA VIRUS PERICOLOSO ANCHE PER GLI UNDER 20

Il materiale viene poi analizzato in laboratorio e se i test sono negativi significa che per la paziente il rischio di sviluppare un tumore all’utero è davvero minimo. 

In questo caso sarà sufficiente ripetere il test dai tre ai cinque anni successivi a meno che non si siano sintomi di altro genere.

Nel caso in cui il Pap-test sia negativo e il test dell’Hpv sia positivo è necessario effettuare degli approfondimenti per capire la pericolosità del virus.

Gli esami in tal caso caso vanno ripetuti entro un anno per controllare se l’infezione da Hpv sia ancora in corso ed intervenire eventualmente con le cure necessarie. L’Hpv infatti si divide in due diverse tipologie, a basso e ad alto rischio: sono proprio i virus ad alto rischio che vengono generalmente associati proprio allo sviluppo del tumore del collo dell’utero visto che causano la degenerazione delle cellule che possono sviluppare il cancro.

 

 

 

 

 

Foto Thinkstock

 

 

 

 

 

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