L’acqua di mare fa bene alla pelle?

di Redazione

Migliorare la pelle con la frutta e con l'acqua

Oltre alle proprietà dell’acqua (capacità termica, tensione superficiale, capacità solventeimbizione, capillarità, ecc.), l’acqua salata ha un’ulteriore caratteristica: il sale disciolto causa l’abbassamento del punto di fusione (abbassamento crioscopico) dell’acqua di circa 2 °C, permettendo ad alcune specie di pesci di vivere a temperature prossime agli 0 °C.

A causa dei sali disciolti ha una densità maggiore (circa 1,03 kg/dm3) rispetto all’acqua dolce e per questo gli oggetti immersi in essa, ricevendo una spinta idrostatica maggiore, galleggiano meglio.

L’acqua del mare è benefica per la pelle: a dirlo sono i risultati di una ricerca condotta dai ricercatori Jong Phil Bak, Young-Min Kim, Junghyun Son, Chang-Ju Kim ed Ee-Hwa Kim del College of Medicine presso la Kyung Hee University e del Clinical Trial Center for Bio-Industry, presso la Semyung University in Corea del Sud e pubblicati poi all’interno del MC Complementary and Alternative Medicine.

Lo studio ha messo in luce come come l’acqua del mare sia in grado di prevenire la dermatite atopica e anche di alleviare diversi disturbi come secchezza, prurito, edema, eritema e la perdita di acqua transepidermica. Sì quindi ai bagni in acqua sempre senza esagerare anche perchè nonostante questi benefici per la pelle è bene ricordare che l’acqua del mare molto spesso è inquinata e quindi un suo abuso potrebbe essere pericoloso per il nostro organismo.

La concentrazione di sale varia a seconda dell’apporto dei fiumi e dell’intensità di evaporazione, siccome solo l’acqua pura evapora i sali rimangono sul fondo. Dunque più fiumi affluiscono nel mare, minore sarà la concentrazione di sali, perché le acque vengono rimescolate disperdendo i sali. La proporzione dei sali, invece, rimane sempre uguale: in tutte le distese di acqua salata il più presente è il cloruro di sodio (NaCl), più comunemente detto “sale da cucina”, presente tra il 70% e l’80% in percentuale rispetto al totale dei sali disciolti. Altri elementi molto presenti come sali disciolti in forma ionica, sono calcio, magnesio e carbonati, zolfo, potassio.

Nelle acque marine si trovano anche nitrati e fosfati, che risalgono in superficie grazie alle correnti e favoriscono lo sviluppo degli organismi autotrofi (alghe).

Oltre al sale, ai nitrati e ai fosfati, nell’acqua marina ci sono due gas disciolti, l’ossigeno e l’anidride carbonica. Questi gas disciolti servono per effettuare i due processi che garantiscono la vita agli esseri viventi che popolano il mare: la respirazione e la fotosintesi clorofilliana. Infatti i pesci respirano l’O2 disciolto nell’acqua di mare. Senza le correnti, l’ossigeno rimarrebbe solo nei venti metri più superficiali, ma grazie a questi movimenti marini, arriva anche nella zona più profonda, la zona afotica.

In piccole percentuali sono disciolti in mare molti altri elementi chiamati oligoelementi. Tra essi stronzio, boro, silicio, fluoro, iodio.

Infine l’acqua di mare contiene “vita”. Tutta una serie di organismi pelagici, popolano infatti l’acqua marina naturale (plancton), ed una percentuale di materia organica di scarto o in decomposizione (DOM – Materiale Ogranico Disciolto).

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