Esami del sangue per le malattie cardiache

di Redazione

Esistono diverse indagini diagnostiche per tenere sotto controllo la salute del cuore, tra cui il semplice elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma. Particolarmente peziose però sono anche le analisi del sangue che andrebbero fatte di routine, almeno una volta l’anno in pazienti sani o più di frequente laddove sia presente una qualche anomalia. Il dosaggio del colesterolo ad esempio ci dice se siamo a maggior rischio di sviluppare un infarto, o altri fattori se invece siamo affetti da una insufficienza cardiaca. Da sole le analisi del sangue non bastano per fare una diagnosi, ma di certo sono indicative della strada da intraprendere sia come approfondimento diagnostico che come stile di vita. Ecco di seguito una lista dei test più importanti da fare con le spiegazioni del caso.

 

analisi sangue cuore

Colesterolo o profilo lipidico

Il test del colesterolo, chiamato anche profilo lipidico, misura i grassi (lipidi) nel sangue. Alti livelli, soprattutto di quello che viene definito “colesterolo cattivo” aumentano il rischio di sviluppare un infarto o altre malattie cardiovascolari. Un profilo lipidico comprende vari test e misurazioni:
Colesterolo totale. E’ la somma di quello definito LDL più quello HDL. I valori ottimali devono essere inferiori a 200 mg / dL
Lipoproteine ​​a bassa densità (LDL) o colesterolo “cattivo” . Valori troppo alti provocao accumulo di grassi (placche) nei vasi sanguigni (aterosclerosi) con riduzione del flusso sanguigno o rischio di distacco e fluttuazione nell’organismo (e quindi ostruzione). I livelli ottimali devono essere inferiori ai 130 mg / dL. Meglio se sotto i 100 mg / dL.
Lipoproteine ​​ad alta densità (HDL) o colesterolo “buono“. Aiuta a contrastare il deposito di colesterolo LDL nelle arterie. Il suo valore ideale è superiore ai 60 mg / dL .

 

Trigliceridi. Altro tipo di grassi/lipidi presenti nel sangue. Alti livelli di trigliceridi di solito sono indicatori dell’assunzione di più calorie rispetto a quente se ne brucino e dunque ne servano. I livelli ottimali devono mantenersi sotto ai 150 mg / dL (1,7 mmol / L).

 

 

Proteina C-reattiva

La Proteina C-reattiva (CRP) è una sostanza che il fegato produce come parte di una risposta a lesioni o infezioni (risposta infiammatoria): se i suoi valori sono alti significa cioè che vi è un’infiammazione in corso in qualche parte dell’organismo (che va indagata, cercata). Al contempo l’infiammazione gioca un ruolo centrale nel processo di aterosclerosi, in cui i depositi di grasso vanno ad intasare le arterie. Misurare la CRP e trovarla alta, da sola non è indicatrice di malattie cardiache dunque, ma se messa vicino ad altri fattori di rischio come l’ipercolesterolemia, può daree un quadro più completo della salute del cuore. L’AHA (American Heart Association) indica i seguenti valori :

  • Basso rischio (meno di 1,0 milligrammi per litro, o mg / L)
  • Rischio medio (1,0-3,0 mg / L)
  • Rischio alto (superiore a 3,0 mg / L)

 

Fibrinogeno

Il fibrinogeno è una proteina nel sangue che aiuta a coagulare il sangue. Valori troppo alti possono causare un coagulo in un’arteria e aumentare il rischio di un attacco di cuore o ictus. Alcuni fattori, come il fumo e l’assunzione di estrogeni (pillola anticoncezionale o terapia ormonale) possono aumentare i livelli di fibrinogeno a livello ematico.

 

 

Lipoproteina (a)

La Lipoproteina (a), o di Lp (a), è un tipo di colesterolo LDL. Il suo livello è determinato geneticamente e non è influenzato dallo stile di vita: alti livelli sono quindi considerati come fattori predisponenti ad un maggior rischio cardiovascolare. Spesso questa analisi del sangue si esegue se in famiglia si hanno persone con malattie di cuore, anche in assenza di altri fattori di rischio.

 

Peptidi natriuretici

Il Peptide natriuretico cerebrale, chiamato anche B-peptide natriuretico di tipo (BNP), è una proteina che cuore e vasi sanguigni producono fisiologicamente. Livelli troppo alti indicano danni a livello cardiaco e vascolare (aumentano ad esempio dopo un infarto o in caso di angina): sono utili nella diagnosi di insufficienza cardiaca. I livelli normali variano a seconda dell’età e del sesso. Uno degli usi più importanti del BNP è per capire se la mancanza di respiro è causata da insufficienza cardiaca.

 

 

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Fonte: Mayo Clinic

Foto: Pixabay

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