A che punto siamo con la pandemia di influenza suina?

di Redazione

La pandemia continua nella sua marcia senza registrare mutazioni nel virus, mentre ci si aspetta in occidente una recrudescenza in autunno.

tosse

L’autorevole organo statunitense di controllo della salute, il Centers for Disease Control and Prevention ha rilasciato oggi nuove valutazioni sullo scenario mondiale presente e futuro per quanto riguarda lo sviluppo dell’influenza suina.
Il virus H1N1 sembra rimanere stabile, e non presentare mutazioni, una delle maggiori preoccupazioni delle autorità sanitarie mondiali da quando il virus aveva fatto la sua comparsa in Messico lo scorso aprile.

I funzionari internazionali che monitorano lo stato dell’influenza nel mondo hanno attentamente valutato la situazione oggi presente nell’emisfero meridionale, che oggi è nel suo periodo invernale, constatando che in effetti non si sono registrate mutazioni nel virus.

In occidente ci si aspetta una recrudescenza delle infezioni con l’approssimarsi dell’autunno, ed in questo periodo è stata registrata una certa calma sul fronte della propagazione della pandemia.

Di certo si sa che l’influenza suina colpisce in particolar modo i giovani, secondo la CDC fino ad oggi circa il 75% dei ricoveri ed il 60% dei decessi si sono registrati in persone al di sotto dei 49 anni.

Intanto la produzione dei vaccini prosegue senza sosta, ed attualmente si è ancora nella fase di test: ci si aspetta di valutare i risultati della sperimentazione sugli adulti, prevista per settembre, prima di sperimentare il vaccino sui bambini.

Previsioni ottimistiche annunciano per fine ottobre la disponibilità del vaccino in stock già considerevoli.

Intanto, anche se non si è vaccinati, ribadisce Jay Butler, direttore della Task Torce sul vaccino del Centers for Disease Control and Prevention, è consigliabile seguire le tre semplici regole fondamentali per preservarsi e proteggersi dall’influenza suina: lavarsi le mani, coprire la bocca quando si tossisce e restare a casa se si è malati.

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