Fibromialgia, diagnosi con la Risonanza Magnetica

di Redazione

Milioni di persone soffrono di fibromialgia, una condizione che provoca dolore muscolo-scheletrico diffuso, disturbi del sonno, mal di testa ed alterazioni del tono dell’umore. La maggiorparte di questi ha molto lottato -o combatte ancora- per ottenere una diagnosi certa: allo stato attuale infatti non esistono test di laboratorio o altre indagini diagnostiche che identifichino con certezza tale condizione, senza contare che i suoi sintomi sono correlabili a numerose altre malattie. Un nuovo studio scientifico però potrebbe creare una svolta, grazie ad alcune immagini di risonanza magnetica.

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Lo studio

Gli scienziati della Boulder University of Colorado potrebbero aver trovato un modello di attività cerebrale che identifica la malattia. Hanno usato scansioni di MRI funzionale (un tipo di risonanza magnetica) per studiare l’attività cerebrale di 37 pazienti con fibromialgia confrontandola con quella di altrettanti individui sani, esposti ad una serie di sollecitazioni dolorose e non. Da qui, come evidenziato anche sulla rivista Pain, il gruppo di ricerca ha identificato tre modelli neurologici specifici correlati con ipersensibilità al dolore dei pazienti con fibromialgia. Non solo.

Utilizzando la combinazione di tutti e tre i modelli, gli studiosi sono stati in grado di classificare correttamente i pazienti con fibromialgia distinguendoli da quelli sani con una precisione tra il 92 ed il 94% di specificità diagnostica.

Ha spiegato in una nota ufficiale Tor Wager , PhD, autore senior del lavoro scientifico e direttore del “Laboratorio per il controllo delle attività cognitive e affettive” dell’università:

Anche se molti specialisti del dolore hanno stabilito procedure cliniche per la diagnosi di fibromialgia, (ovvero l’analisi dei sintomi ndr) questo non spiega cosa accade dal punto di vista neurologico, come subentra il dolore e non riflette la piena individualità della sofferenza dei pazienti. Il potenziale delle scansioni cerebrali come quelle che abbiamo sviluppato in questo studio è altissimo in quanto potranno dirci qualcosa in più riguardo le particolari anomalie cerebrali che spingono la sofferenza di una persona e dunque ci possono aiutare sia a riconoscere la fibromialgia per quello che è – un disturbo del sistema nervoso centrale – sia a curarlo in modo più efficace.

 

 

E’ chiaro, convengono gli esperti, che sono necessarie ulteriori ricerche, ma questo studio offre un po di luce in più su tale patologia ancora considerata “invisibile”.

 

Fibromialgia: i sintomi

I sintomi della fibromialgia comprendono:

Dolore diffuso (spesso è descritto come un dolore sordo costante che dura da almeno tre mesi, e riguarda un po tutto il corpo)
Fatica e senso di stanchezza ingiustificato (le persone con fibromialgia tendono a dormire più a lungo degli altri, ma nonostante questo si svegliano stanche: il dolore disturba il sonno ristoratore, ma non è l’unico motivo, spesso infatti si è soggetti ad altri disturbi del sonno come la sindrome delle gambe senza riposo e l’apnea).
Difficoltà cognitive (difficoltà di concentrazione essenzialmente)
Altri problemi (molti pazienti con fibromialgia sperimentano anche depressione, mal di testa, crampi addominali).

 

 

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Fonte: Standford Medicine

Foto: Thinkstock

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