Essiac, che cos’è?

di Redazione

L'Essiac è una miscela di erbe usata per preparare una tisana che sembra abbia dei poteri anti -tumorali ma ad oggi non esistono delle prove scientifiche in proposito

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Parlando di Escozul, il veleno dello scorpione azzurro cubano che aiuta a curare il cancro, e delle testimonianze di chi è guarito come Josè Monzon che lo produce privatamente dopo aver curato la figlia, bisogna parlare anche di Essiac.
L’Essiac è una miscela di erbe usata per preparare una tisana che sembra abbia dei poteri anti -tumorali ma ad oggi non esistono delle prove scientifiche in proposito.
Venne inventata da un’infermiera canadese, Rene Caisse che diede il nome a questo preparato invertendo il suo cognome.
Pare però che fosse stato inventato dai nativi Ojibway (una popolazione nomade americana che viveva nel Michigan) e contiene acetosa, scorza interna di olmo viscido, rabarbaro indiano e radici di bardana.



E’ chiaro che, come nel caso dell’Escozul, sono notizie che vanno prese con le pinze in quanto non essendoci prove scientifiche, ma soltanto esperienze empiriche, non è detto che sia davvero una panacea per il tumore.
Infatti, sembra che questa miscela di erbe possa essere addirittura dannosa a causa degli effetti collaterali che, pare aumentino in modo esponeziale le cellule tumorali anzichè ridurne la massa.
Vi sono pareri del tutto contrastanti al riguardo, poichè alcuni sostengono che aiuti a ridurre le masse tumorali del cancro alla prostata e al seno e che esperimenti in vitro abbiano avvalorato questa tesi, ma ad oggi non esistendo nessun documento scientifico è difficile dire se sia curativa oppure no.
In questi casi è importante non cercare di attaccarsi alla speranza che un malato possa guarire in ogni caso, ma valutare attentamente senza incappare in truffe.
Infatti, per quanto riguarda l’Escozul, recentemente il direttore della Labiofam (la ditta statale cubana che lo mette in commercio) ha dichiarato di fare molta attenzione a chi lo vuol vendere poichè è gratuito e viene dato a chiunque ne faccia richiesta e si rechi nell’azienda con le cartelle cliniche.

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