Dispepsia, come curarla

di Redazione

La dispepsia è un dolore persistente e fastidioso che dura all'incirca per un mese localizzato nella zona addominale e provoca nausea e senso di sazietà precoce.

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La dispepsia è un dolore persistente e fastidioso che dura all’incirca un mese ed è localizzato nella zona addominale e provoca nausea e senso di sazietà precoce.
Viene quindi classificata come sindrome che, come tale, determina alti costi sociali dovuti alle visite mediche ed esami endoscopici inappropriati.
Infatti prima di tutto bisogna distinguere tra dispepsia funzionale ed organica che corrispondono nel primo caso a problemi legati all’assunzione di farmaci mentre nel secondo a problemi gastrointestinali come ulcere o metaboliche come l’ipertiroidismo o il diabete.



La gastroscopia è l’esame che solitamente viene prescritto per capire di che tipo di dispepsia si tratti.
L’alimentazione gioca un ruolo importante in quanto certi alimenti sono collegati a questa malattia come il lardo, le spezie, le bevande gassate, la birra, il caffè, i liquori, il the, il cacao, i fritti,la carne di maiale, i formaggi fermentati e i sughi molto elaborati.
E’ molto importante quindi prescrivere una dieta appropriata che preveda cibi cotti in modo semplice e con pochi grassi che permettono un facile digestione ed una breve permanenza all’interno dello stomaco, quindi vanno privilegiate le cotture a vapore o alla griglia e cibi con un basso contenuto di grassi.
E’ importante sapere che questa sindrome può avere un’origine psicosomatica, quindi il medico deve riuscire a valutare bene il paziente in quanto una dieta ferrea e composta di cibi con scarsa palatabilità potrebbe portare ad un rallentamento digestivo e quindi a non eliminare i sintomi o addirittura a peggiorare la situazione con un aggravamento della malattia.

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