Insufficienza cardiaca, prevenzione e stile di vita

di Redazione

Se si soffre di insufficienza cardiaca, sono necessari controlli regolari dal medico specializzato in cardiologia. Almeno ogni 3-6 mesi se non più spesso a seconda dei casi. Necessari quindi dei test per controllare la funzionalità del cuore, ma molto si può fare anche correggendo il proprio stile di vita con uno più adeguato. Vediamo nel dettaglio cosa occorre sapere.

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Conoscere il proprio corpo

Conoscere il proprio corpo e saper quindi riconoscere i sintomi di un peggioramento è importante: occorre avere cura di se, tenendo sotto controllo costantemente anche a domicilio le alterazioni della frequenza cardiaca, la pressione sanguigna ed il peso. L’aumento di peso rapido, soprattutto nel corso di un giorno o due, può essere un segno di ritenzione idrica e quindi di un’insufficienza cardiaca che sta peggiorando. E’ importante limitare la quantità di sale assunta con l’alimentazione (per ridurre l’ipertensione e la ritenzione idrica) oltre a fare altri piccoli cambiamenti nello stile di vita quotidiano.

 

Stile di vita corretto

Apportare modifiche dello stile di vita spesso può aiutare ad alleviare i segni e sintomi di insufficienza cardiaca e prevenire un peggioramento della malattia. Il medico può raccomandare di:

– Smettere di fumare. Il fumo danneggia i vasi sanguigni, aumenta la pressione sanguigna, riduce la quantità di ossigeno nel sangue e fa battere il cuore più forte. Se si continua a fumare inoltre non è possibile essere candidati al trapianto di cuore. Va evitato anche il fumo passivo.

Perdere peso se si è in sovrappeso. Evitare il fai da te, rivolgendosi ad un nutrizionista in grado di suggerire alimenti nella dieta che non interagiscano con le terapie farmacologiche (ad esempio le verdure a foglia verde ricche di vitamina k in trattamento con il warfarin/coumadin).

– Controllare gambe, piedi e caviglie ogni giorno. Valutare anche ogni quando occorre pesarsi ed avvisare il medico cardiologo in caso di un accumulo rapido di chili che potrebbero rappresentare una pericolosa ritenzione. Lo stesso dicasi, essendo più visibile, un eventuale gonfiore degli arti.

– Seguire un’alimentazione sana, che sia equilibrata comprendendo frutta e verdura, cereali integrali, prodotti senza grassi o a basso contenuto di grassi e proteine ​​magre. Una dieta ricca di grassi e colesterolo è un fattore di rischio per la malattia coronarica che spesso è alla base o contribuisce all’ insufficienza cardiaca.

– Limitare il sale nella dieta. Troppo sodio contribuisce alla ritenzione idrica, che rende più faticoso il lavoro del cuore originando mancanza di respiro e gonfiore alle gambe, caviglie e piedi.

– Fare le vaccinazioni. Prendere in considerazione di farle ad esempio per l’influenza è importante.

Limitare l’alcool . Può interagire con i farmaci, indebolire il muscolo cardiaco e aumentare il rischio di anomalie del ritmo.

-Evitare la sedentarietà: camminare o andare in bicicletta, senza eccedere nell’attività aerobica aiuta a mantenere il cuore allenato, il peso, a controllare la ritenzione idrica. Chiedere al proprio cardiologo il tipo di attività che si può svolgere.

-Ridurre lo stress. Lo stress aumenta la pressione sanguigna ed il cuore si affatica di più.

-Dormire sonni tranquilli. In caso di mancanza di respiro, soprattutto di notte, dormire con la testa appoggiata con un cuscino o due. Evitare tv accesa ed altri impulsi che possano alterare la qualità del sonno. Concordare con il medico quando prendere i diuretici per non essere svegliati nel sonno dallo stimolo dell’urina.

 

Prevenzione dell’insufficienza cardiaca

La chiave per prevenire l’insufficienza cardiaca è quello di ridurre i fattori di rischio. È possibile controllare o eliminare molti dei fattori di rischio per le malattie cardiache – l’alta pressione sanguigna e malattia coronarica, ad esempio – apportando modifiche dello stile di vita con l’aiuto di tutti i farmaci necessari. In caso di diagnosi di insufficienza cardiaca non assumere altri farmaci o erbe, senza prima chiedere al medico curante perché alcuni possono peggiorare l’insufficienza cardiaca (come l’ibuprofene o il naproxene) o interferire con gli altri medicinali.

 

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Foto: Thinkstock

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