Staminali dal cordone ombelicale per trattare la cornea opaca

di Redazione

Cellule staminali dal cordone ombelicale potrebbero in un prossimo futuro essere impiegate per aiutare chi ha la cornea danneggiata a recuperare la visione.

occhio

Cellule staminali dal cordone ombelicale potrebbero in un prossimo futuro essere impiegate per aiutare chi ha la cornea danneggiata a recuperare la visione. E’ quanto suggerisce una recente sperimentazione su topi da laboratorio, realizzata da un team di ricercatori statunitensi.

Attualmente la cornea danneggiata può essere trattata solo grazie al trapianto, ed è evidente che di fronte ad una grande richiesta vi è una carenza di organi che possono supplire alla necessità. E’ chiaro quindi che ricerche e sperimentazioni per scoprire vie alternative al trapianto per la cura della cornea danneggiata potrebbero essere in futuro le strade da percorrere.

In questo senso grande speranza viene riposta sulle cellule staminali, in grado, una volta trapiantate, di trasformarsi in diversi tipi di cellule umane adulte e quindi contribuire a riparare o sostituire tessuti danneggiati o non funzionanti.

Su questa strada si è mossa l’equipe statunitense, che ha valutato la possibilità di utilizzare cellule staminali, prelevate dal cordone ombelicale, per ricostruire la cornea danneggiata su topi da laboratorio.

I topi sono stati allevati in modo che fosse mancante in loro una proteina essenziale per la formazione ed il mantenimento di una cornea trasparente.

Una volta impiantate le cellule staminali umane, i ricercatori hanno verificato che a distanza di tre mesi queste sono sopravvissute nel nuovo ospite, e non hanno provocato alcun sintomo di rigetto. Non solo, ma nel corso della sperimentazione le staminali hanno anche cominciato a trasformarsi in cheratociti le cellule che contraddistinguono la cornea.

Dopo l’impianto poi spessore e trasparenza della cornea degli animali è risultata essere notevolmente migliorata.

E’ un successo parziale, anche perchè la trasparenza della cornea ottenuta non è ancora tale da far pensare che tale procedura possa in tempi brevi sostituire l’attuale necessità di ricorrere al trapianto. Tuttavia la ricerca non è la prima del genere, in passato un’altra equipe statunitense aveva ottenuto analoghi risultati sui conigli.

Il fatto che la cornea sia un organo relativamente semplice può in ogni caso far pensare che in futuro potrebbero essere sviluppate terapie basate sulle cellule staminali mesenchimali.

Lo studio, realizzato presso l’Università di Cincinnati è stato presentato durante la conferenza annuale della American Society for Cell Biology.

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