Apnee notturne: chi ne è più a rischio

di Redazione

La sindrome delle apnee notturne si verifica per lo più nei maschi e non vi è un'età specifica: in percentuale, gli uomini ne soffrono per il 4% mentre le donne ne soffrono per il 2%.

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Abbiamo detto che la sindrome delle apnee notturne ostruttive è un’alterazione patologica che si caratterizza per la continua interruzione della normale respirazione durante il sonno, provocando russamento, senso di soffocamento, respiro ansimante, che concorrono a disturbare le normali fasi del sonno e provocando un forte senso di stanchezza diurna.
La sindrome delle apnee notturne si verifica per lo più nei maschi e non vi è un’età specifica: in percentuale, gli uomini ne soffrono per il 4% mentre le donne ne soffrono per il 2%.
In questi casi hanno un numero elevato di apnee notturne, lamentando così un’eccessiva sonnolenza durante il giorno e si è riscontrato che due milioni di italiani soffrono di questa patologia ma in molti casi vi è una scarsa consapevolezza in quanto i sintomi vengono spesso sottovalutati.



Le persone che sono più rischio sono coloro i quali hanno un forte russamento notturno, che sono in sovrappeso, che hanno la pressione del sangue elevata e che hanno anomalità fisiche a livello del naso (sinusite ad esempio) e della gola.
In più, vi è una forte correlazione dei sintomi negli stessi gruppi famigliari, suggerendo così una possibile predisposizione su base ereditaria.
Le apnee si verificano quando il tratto orofaringeo è privo del supporto supporto rigido come, ad esempio la trachea o i bronchi che hanno uno scheletro di cartilagine che ne impedisce il collasso su se stessi.
I muscoli del collo sono dilatatori e permettono all’aria di defluire dai polmoni, ma durante il sonno la funzione risulta essere ridotta e quindi spiegato il motivo del russamento che è dovuto alla vibrazione delle strutture molli faringee.

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