The Lancet conferma attività antitumorale dell’aspirina

di Redazione

Eppure queste ultime potrebbero definitivamente chiudere la questione dando il via alla sperimentazione e, dunque, alla successiva produzione e commercializzazione dell'aspirina quale farmaco antitumorale.

The Lancet conferma attività antitumorale dell'aspirina

Conferme, o per lo meno fondatissimi sospetti, dell’attività antitumorale dell’aspirina, l’acido acetilsalicilico teoricamente in grado di prevenire nonché di curare una vasta gamma di  patologie oncologiche, ne sarebbero arrivate, negli ultimi anni, da ogni luogo del globo.

ASPIRINA UTILE CONTRO I TUMORI

Eppure queste ultime, forse anche poiché pubblicate su alcune delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, quali The Lancet e The Lancet Oncology, potrebbero definitivamente chiudere la questione dando il via alla sperimentazione e, dunque, alla successiva produzione e commercializzazione dell’aspirina quale farmaco antitumorale.

ASPIRINA RIDUCE RISCHIO TUMORE AL SENO

Ci stiamo riferendo, in particolare, a tre differenti studi, tutti condotti dai ricercatori della celeberrima università inglese di Oxford, che nel corso di questa settimana sarebbero giunti alla redazione del Lancet Publishing Group che, dopo aver accuratamente verificato le fonti ed aver avuto più d’una conferma della bontà nonché della validità delle sperimentazioni effettuate nel famoso istituto di ricerca inglese, avrebbero deciso di divulgare i dati così ottenuti grazie ad alcune delle proprie più importanti, diffuse ed autorevoli pubblicazioni.

SCOPERTO IL MECCANISMO ANTITUMORALE DELL’ASPIRINA

Tutti gli studi in questione, condotti e coordinati dall’oncologo di fama mondiale Peter Rothwell, sarebbero riusciti inconfutabilmente a dimostrare come l’assunzione giornaliera di minime dosi di aspirina (stabilite in un minimo di 75 ed un massimo di 300 grammi a seconda dei casi) non solo non abbia alcun effetto collaterale bensì contribuisca alla riduzione, addirittura del 23% per gli uomini e del 25% per le donne, del rischio di contrarre una qualsiasi patologia oncologica.

L’assunzione di aspirina, nelle medesime dosi su indicate, comporterebbe inoltre, a malattia conclamata, una riduzione delle probabilità di sviluppare metastasi pari al 36%.

Dati più che autorevoli e più che confortanti, considerando l’entità e la vastità della sperimentazione (che avrebbe coinvolto oltre 77.000 mila pazienti nel corso di oltre 50 trial clinici randomizzati), che scuoterebbero il mondo della medicina e già farebbero ipotizzare, pur con la dovuta cautela, la possibilità di debellare, completamente e definitivamente, il cancro.

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