Metodo di Bella

di Redazione

Il Metodo Di Bella consiste nella somministrazione di un cocktail di farmaci, ormoni e vitamine che, però, non si è rivelato efficace.

Il cosiddetto Metodi Di Bella (da qui in poi MDB) fu un trattamento oncologico alternativo, di voga nell’ultima parte degli anni ’90 quando l’allora ministro della Salute Rosy Bindy ne autorizzò la sperimentazione, elaborato in oltre 20 anni di ricerche da luminare italiano Luigi Di Bella e sconfessato dalla pratica medica che, a più riprese, ne avrebbe dimostrato l’inefficacia.

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Il MDB, altrimenti detto Multritrattamento Di Bella, consiste nella somministrazione di un cocktail (così venne definito dalla stampa specialistica di allora) di farmaci, non solo anti-tumorali ed elaborato specificatamente per ogni singolo paziente e per ogni singola neoplasia, che si rivelò non essere più efficace della somma delle singole parti risultando, quindi, totalmente inutile. Data, inoltre, la propensione del MDB a non prevedere la somministrazione di farmaci anti-neoplastici di dimostrata efficacia, le curve di sopravvivenza dei pazienti curati con il suddetto trattamento ebbero la tendenza ad assomigliare, secondo la revisione scientifica condotta dal British Medical Journal all’indomani della conclusione dei trial clinici di fase 2 (31 luglio 1998), alle curve di sopravvivenza dei pazienti non trattati.

Nonostante tutte le evidenze scientifiche prodotte dalla sperimentazione e dalla letteratura scientifica a sostegno dell’ipotesi che il MDB fosse privo di qualsiasi efficacia, il medico Luigi Di Bella si ostinò, sino alla morte avvenuta nel 2003, a ribadire l’utilità del proprio Metodo senza mai, tuttavia, fornire i risultati completi della propria sperimentazione.

IL METODO DI BELLA

Come abbiamo già avuto modo di anticipare poc’anzi, il MDB o Multitrattamento Di Bella, che prende il nome dal medico modenese che lo elaborò ed applicò sin dagli anni ’80, consiste nella somministrazione, secondo modalità e tempistiche differenti per ogni neoplasia e paziente, di un vero e proprio cocktail di farmaci elaborato per adattarsi ad ogni singolo caso.

La composizione del cocktail Di Bella, dunque, resta segreta e sarebbe impensabile addentrarci in una revisione sistematica di ogni singolo caso. Possiamo, però, descrivervi brevemente il MDB, spiegare su quali principi si basa ed elencare i farmaci, comuni ad ogni situazione, del suddetto trattamento.

Secondi Di Bella, quindi, il cancro si può curare somministrando al paziente, nelle giuste proporzioni e caso per caso, un cocktail di farmaci, ormoni e vitamine. In particolare Luigi Di Bella evidenzia l’importanza di:

– ciclofosfamide, ovvero un farmaco chemioterapico di indiscussa efficacia, in dosi giornaliere di 50 mg

– somatostatina, ovvero un ormone in grado di bloccare la produzione dell’ormone della crescita e, proprio per questo motivo, ritenuto in grado di bloccare la crescita della massa tumorale. Questa ipotesi, di cui si iniziò a disquisire sin dagli anni ’70, si rivelò fondamentalmente errata. Sebbene, infatti, la somatostatina abbia effettivamente proprietà antitumorali, gli effetti collaterali e la scarsa efficacia sul lungo periodo, ne fanno vivamente sconsigliare l’impiego

– ACTH

– melatonina

– adenosina

Inoltre, secondo Di Bella, la terapia così elaborata sarebbe efficacie per la cura di altre patologie quali l’Alzheimer e la Sclerosi Multipla.

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