Altre abilità mentali oltre alla memoria identificano l’insorgere della demenza senile

di Redazione

Secondo una recente ricerca condotta da scienziati e medici dell'University of Kansas, il declino della memoria non è il primo tra i segnali dell'insorgere della demenza senile.

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Secondo una recente ricerca condotta da scienziati e medici dell’University of Kansas, il declino della memoria non è il primo tra i segnali dell’insorgere della demenza senile o dell’Alzheimer.
Lo studio, pubblicato recentemente su Neurology, ha voluto infatti verificare se e quali “skills”, le abilità mentali, fossero segnali indicatori dell’insorgere della demenza, nella convinzione che la perdita della memoria potesse non essere uno dei primi osservabili.
Questo studio risponde ad una reale necessità medica, perchè uno dei vantaggi della cura di malattie degenerative del cervello come l’Alzheimer o il Parkinson è il fatto di scoprirne l’insorgere in una fase precoce, allorquando si può, con specifici trattamenti, arrestare la progressione del male.

Per sperimentare tale indagine hanno coinvolto 440 persone di cui in seguito 134 hanno sviluppato i sintomi della demenza senile.

Tutti i partecipanti sono stati sottoposti ad una serie di test che riguardavano specifiche abilità mentali (skill) tra le quali la capacità di orientamento, quella di risolvere puzzle e le competenze territoriali, come la capacità di interpretare una mappa.

I risultati hanno dimostrato che le competenze visuo-spaziali come la capacità di percepire la distanza tra gli oggetti, risultano diminuire drasticamente già tre anni prima che venga diagnosticata la demenza senile, e lo stesso quando i pazienti erano sottoposti a test che comprendevano la risoluzione di puzzle o enigmi.

Un forte declino nelle abilità di memoria non è stata registrata se non ad appena un anno prima della diagnosi clinica.

I ricercatori sostengono, in base a quanto verificato, che incentrare la prevenzione della demenza senile solo su test mnemonici quindi non è così efficace, e che occorrono ulteriori ricerche e studi per elaborare dei modelli diagnostici che tengano in considerazione altre abilità mentali come più efficaci rivelatori dei sintomi.

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