Inquinamento e polmoniti, fenomeni strettamente legati

di Redazione

Una recente ricerca ha scoperto che l'inquinamento atmosferico può raddoppiare il rischio, per le persone anziane, di essere ricoverati di polmonite.

inquinamento

L’inquinamento atmosferico può raddoppiare il rischio, per le persone anziane, di essere ricoverati di polmonite. Lo afferma una recente ricerca realizzata da scienziati della McMaster University in Canada che hanno compiuto un ampio studio sugli abitanti di una cittadina, Hamilton, nell’Ontario, ove sono installate grandi aziende per la lavorazione dell’acciaio. La ricerca voleva investigare a fondo se ci fosse una relazione tra il vivere in un ambiente a grande concentrazione di polveri sottili ed altri agenti inquinanti, ed il numero di ospedalizzazioni per problemi polmonari.

345 sono stati i pazienti di 65 anni di età coinvolti nello studio monitorati per due anni dopo essere stati ospedalizzati per disturbi ai polmoni.

I ricercatori hanno calcolato quali fossero i livelli di inquinamento medio annuo di polveri sottili e biossido di azoto, una sostanza inquinante prodotta soprattutto dal traffico automobilistico, nei dintorni delle case delle persone arruolate nello studio.

Si è scoperto che le persone che vivevano nelle zone della città con i più alti livelli di polveri sottili e biossido di azoto, avevano il doppio delle probabilità di subire un ricovero in ospedale per polmonite, rispetto a coloro che abitavano in altre aree della città, anche valutando eventuali cofattori di rischio come il fumo di sigaretta.

Sebbene sia stato verificato empiricamente, ancora non è chiaro il motivo per cui l’ambiente inquinato aumenta i rischi di ospedalizzazioni per polmonite, anche se precedenti ricerche su animali hanno verificato che sostanze inquinanti come il biossido d’azoto rendono più difficoltoso lo scambio di ossigeno nei polmoni, il che ne indebolisce la struttura, esponendoli maggiormente ad infezioni, influenze stagionali e polmoniti.

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