Quinta malattia, cause, sintomi, contagio e rischi

di Redazione

La quinta malattia è un’infezione di origine virale, provocata cioè da un virus (nello specifico il parvovirus B19) ed è nota anche come “eritema infettivo” o “malattia della guancia schiaffeggiata” a causa della sua manifestazione clinica. E’ comunemente nota come quinta malattia perché quando fu isolata veniva annoverata al 5° posto tra le cosiddette patologie esantematiche tipiche dell’infanzia. È un’infezione molto comune e quasi il 50% degli adulti ne risulta infettato. Scopriamo insieme gli altri sintomi rivelatori, come avviene il contagio e se ci sono risci di complicanze, in gravidanza e non.

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Quinta malattia: sintomi in bambini ed adulti

La quinta malattia si manifesta solitamente nei bambini tra i 4 ed i 10 anni di età, ma può colpire chiunque, anche gli adulti. Come tutte le infezioni si manifesta inizialmente con una lieve febbre, stato di malessere generale, mal di testa, naso che gocciola. Dopo circa 7 giorni si assiste però alla caratteristica eruzione cutanea sulle guance (rosso vivo come uno schiaffo) che nei successivi 4 o 5 giorni si diffonde sul resto del corpo. Non dura più di una settimana, solo occasionalmente 20 giorni. Durante l’eruzione non si è contagiosi. Circa il 5% dei bambini e la metà degli adulti con la quinta malattia o infezione da parvovirus, possono soffrire anche di dolori alle articolazioni per infiammazione: solitamente è temporanea, ma può perpetrare anche per dei mesi. Le persone con artrite da quinta malattia di solito hanno rigidità alle articolazioni al mattino, con arrossamento e gonfiore delle stesse su entrambi i lati del corpo (un’artrite “simmetrica”). Le articolazioni più comunemente interessate sono le ginocchia, le dita ed i polsi.

Contagio ed incubazione della quinta malattia

Il virus della quinta malattia si diffonde soprattutto per via aerea (colpo di tosse, starnuto, ma anche utilizzo di medesime posate, eccetera). Si è contagiosi nel periodo dell’incubazione ovvero prima che si sviluppi l’esantema (due settimane circa dal contagio).

Complicanze e rischi della quinta malattia

Il rischio maggiore del parvovirus riguarda le donne incinte: se contratto da queste, potrebbe passare nel feto provocandone anemia o morte in utero. Rarissimamente i pazienti sviluppano aplasia eritrocitaria: si tratta di un disturbo transitorio ma che può anche essere fatale, specie nei pazienti con disordini del sistema immunitario.

La terapia e la prevenzione

Essendo questa patologia provocata da un virus, non esiste un farmaco che possa aiutare a debellarlo: gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri. Occorrerà quindi solo aspettare che il sistema immunitario faccia il proprio dovere debellando l’infezione, magari aiutandosi con un trattamento di supporto, come l’ibuprofene ed altri antinfiammatori per contrastare  i sintomi più evidenti e fastidiosi. La prevenzione? Un vaccino non c’è , ma si può prevenire il contagio con le norme comuni a tutte le infezioni virali (come l’influenza): lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e stare a riposo in casa quando si è malati.

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Foto: Thinkstock

Fonte: Medicinet.com

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