Aumentano i costi per la cura delle cefalee

di Redazione

Tutti gli italiani, almeno una volta nel corso della propria esistenza, potrebbero aver sofferto, per un periodo più o meno lungo di tempo, di una qualche forma di mal di testa e, in particolar modo, di una qualche forma di cefalea.

Aumentano i costi per la cura delle cefalee

Tutti gli italiani, almeno una volta nel corso della propria esistenza, potrebbero aver sofferto, per un periodo più o meno lungo di tempo, di una qualche forma di mal di testa e, in particolar modo, di una qualche forma di cefalea.

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Eppure nessuno, per lo meno sino alla pubblicazione delle linee guida per la prevenzione e la terapia della cefelea nell’adulto, pubblicazione dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali che, grazie a questa particolare opera, avrebbe inteso fornire assistenza, sia alle Aziende Sanitarie Locali che ai singoli cittadini, in merito alla corretta diagnosi di cefalea, avrebbe creduto possibile che l’80% dell’intera spesa sanitaria nazionale, equivalente a circa 6 miliardi di euro, verrebbe annualmente utilizzata per la gestione ed il trattamento dei moltissimi pazienti cefalici italiani.

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Il problema, contrariamente a quanto si sarebbe comunemente portati a credere, sarebbe dunque decisamente invalidante e, considerando i dati statistici, colpirebbe, attualmente e per un lungo periodo di tempo della propria vita, almeno il 18% della popolazione femminile ed almeno il 6% della popolazione maschile (codeste percentuali, però, aumenterebbero sino al 75% della popolazione femminile e sino al 60% della popolazione maschile nel caso in cui si considerassero tutte le persone che, nell’arco della propria intera esistenza, si sarebbero almeno in un’occasione recate dal proprio medico di fiducia piuttosto che presso la propria Azienda Sanitaria Locale di riferimento per indagare l’origine del proprio mal di testa).

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Le succitate linee guida, come dichiarato da Fulvio Moraino, Direttore dell’AGENAS, avrebbero il compito di limitare il più possibile sia il ricorso ai farmaci, ove naturalmente tutto questo sia possibile, sia il ritorno dal medico nel caso in cui il soggetto vi si sia già recato in una precedente occasione per il medesimo problema, e consisterebbero in una nuova serie di domande, raccolte in uno specifico questionario attentamente particolareggiato, grazie alle quali sarebbe possibile cercare di eseguire una diagnosi quanto più chiara, certa e precisa possibile del problema che, in questo modo, potrebbe venir certamente affrontato nel migliore dei modi.

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