Sindrome da Conflitto, diagnosi e cura

di Redazione

Uno dei problemi fisici più frequenti è il dolore alla spalla. Questa è caratterizzata da diverse articolazioni in combinazione con tendini e muscoli, per cui la diagnosi risulta spesso difficile e la cura giusta può tardare ad arrivare. Va detto comunque che il più delle volte il dolore alla spalla riguarda la cosiddetta sindrome da conflitto sotto acromiale dovuto ad un problema della cuffia dei rotatori. Vediamo nel dettaglio l’anatomia della parte, come si fa la diagnosi e tutte le cure e terapie possibili.

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Anatomia della spalla

La spalla è costituito da tre ossa: l’omero (osso superiore del braccio), scapola e clavicola. I muscoli ed i tendini della cuffia dei rotatori ricoprono la testa dell’omero e fissano la parte superiore del braccio alla scapola, permettendo insieme alle altre parti anatomiche della spalla il movimento del braccio stesso. Tra la cuffia dei rotatori e l’acromin (un osso nella parte superiore della spalla) c’è una ” o sacca di lubrificazione che permette ai tendini di scivolare liberamente ad ogni movimento del braccio. Quando per qualche motivo (spesso un infortunio) lo spazio tra l’acromion ed i rotatori si restringe si sviluppa la cosiddetta sindrome da conflitto sotto acromiale, in cui l’acromion interferisce con il tendine e la borsa provocando infiammazione e dolore.

 

Sindrome da Conflitto, come si fa la diagnosi

L’anamnesi e la visita medica sono il primo passo. Il medico di solito osserva la spalla per vedere se ci sono anomalie strutturali e sollecita delicatamente il braccio in vari movimenti per capire dove nasce il problema. Può esaminare anche il collo per vedere se il dolore e la difficoltà di movimento possono dipendere da un nervo ivi schiacciato, o altro per escludere un’artrite.

Per raggiungere tali obiettivi si può avvalere anche di alcuni test di imaging:

Raggi x: servono per controllare lo stato delle ossa. Non mostrano i tessuti molli, quindi una lesione alla cuffia dei rotatori o un problema ai tendini non sarebbe visibile. Talvolta però possono mostrare un piccolo sperone osseo sull’acromion significativo del dolore o indirizzare verso altre poblematiche come l’artrosi e l’artrite.

Risonanza magnetica (MRI) e ultrasuoni: offrono immagini di qualità dei tessuti molli come i tendini della cuffia dei rotatori. Possono anche mostrare fluido o infiammazione della stessa area o una lesione. Sono dunque risolutivi spesso della diagnosi di sindrome da conflitto sotto acromiale.

 

Tutte le cure

L’obiettivo delle terapie è quello di ridurre il dolore e ripristinare la funzione dell’articolazione, spesso compromessa. Ovviamente le terapie possono essere diverse a seconda dei casi, della pesona, del dolore e di altri fattori. Queste comunque tutte le cure più comuni.

  • Riposo
  • Farmaci FANS (es. ibuprofene)
  • Terapie strumentali (tecar, ionoforesi, ultrasuoni, laserterapia)
  • Esercizi e terapia fisica (con e sotto la supervisione di un fisioterapista)
  • Iniezione di steroidi (cortisone)
  • Trattamento chirurgico (nei casi in cui le terapie pecedenti non abbiano funzionato): l’intervento si può fare- a seconda dei casi con a metodica tradizionale “a cielo aperto” o in artroscopia.

 

 

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Foto: Thinkstock

Fonte: AAOS.org

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