Il tè freddo causa i calcoli renali

di Redazione

Peccato, però, che ciò non si potrà più fare giacché, purtroppo e contro ogni ragionevole attesa e aspettativa, il tè freddo, a causa della grande presenza di ossalati, potrebbe tranquillamente favorire la formazione di dolorosi, e difficilmente trattabili, calcoli renali.

Il tè freddo causa i calcoli renali

Davvero cattive notizie per tutti gli amanti del tè freddo, bevanda regina dell’estate che, grazie alla propria freschezza ed al proprio inconfondibile sapore, da sempre contribuirebbe a dissetare grandi e piccini facendo avvertir in maniera decisamente minore del consueto la calura e l’afa tipica di codesta stagione.

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La tentazione, dunque, sarebbe quella, alla vigilia dell’avvento di Nerone, il quinto anticiclone di codesta torrida estate 2012, di consumarne in grandi quantità per cercare di resistere al caldo e a non venir, dunque, sopraffatti dal sole e dalle alte temperature che ci accompagneranno almeno sino a Ferragosto.

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Peccato, però, che ciò non si potrà più fare giacché, purtroppo e contro ogni ragionevole attesa e aspettativa, il tè freddo, a causa della grande presenza di ossalati, potrebbe tranquillamente favorire la formazione di dolorosi, e difficilmente trattabili, calcoli renali.

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Il serio allarme, battuto in mattinata dalle più importanti agenzie di stampa italiane sulla scorta di quanto riportato in questi giorni dai principali media statunitensi, arriverebbe niente meno che dagli esperti ricercatori del Dipartimento di Urologia della Facoltà di Medicina dell’Università Loyola di Chicago, negli Stati Uniti d’America, i quali avrebbero potuto inconfutabilmente dimostrare come il tè rappresenti una delle più importanti fonti di ossalati e come questi ultimi, se presenti in grande quantità nell’organismo, potrebbero concentrarsi nei reni dando dunque vita agli ormai celeberrimi calcoli renali.

Attenzione, però, anche al tè caldo o consumato in qualsiasi altra formula, soluzione, concentrazione o diluizione giacché il problema, avrebbero rivelato gli studiosi statunitensi, non starebbe tanto nel tè freddo bensì, purtroppo, nel tè in quanto tale che, in nessun caso, dovrebbe venir consumato in quantità superiori al normale.

Meglio del tè, nel caso in cui non si apprezzi l’acqua naturale quale principale fonte di liquidi e sali minerali, una buona e fresca limonata giacché quest’ultima, oltre ad essere gustosa e dissetante, contribuirebbe, grazie al proprio importante contenuto di citrati, coadiuverebbe l’organismo, ed in particolare i reni, a sintetizzare ed eliminare gli ossalati senza spiacevoli conseguenze.

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