La calendula è una piccola pianta erbacea che cresce fino ad un massimo di 50 centimetri ed è originaria dell'Egitto

Dopo aver parlato delle proprietà dei topinambur, della vaniglia, del ginko biloba, dei lupini, dell’ortica, delle mandorle, degli spinaci e del ravanello, oggi vogliamo parlare della calendula.
La calendula è una piccola pianta erbacea che cresce fino ad un massimo di 50 centimetri ed è originaria dell’Egitto; la particolarità dei fiori della calendula è che se al mattino restano chiusi significa che durante il giorno pioverà.



La calendula contiene principalmente olio essenziale, flavonoidi (narcissina e rutina), resina, mucillagine, carotenoidi, triterpenoidi e saponine, ma anche betacarotene, licopene e vilaxantina che sono le sostanze che danno il caratteristico colore giallo arancione del fiore.
Viene utilizzato come decotto per ridurre gli spasmi addominali e per combattere l’ulcera gastrica; ma è anche consigliata per ridurre i dolori mestruali e regolarizzare il ciclo.
Sotto forma di pomata invece la calendula ha ottime proprietà cicatrizzanti, antisettiche e antibatteriche, ma si è anche visto recentemente che la calendula contiene proprietà antitumorali, soprattutto per quanto riguarda l’apparato digerente.
Quando invece viene utilizzata in campo dermatologico, la calendula viene preparata sottoforma di polvere, che viene poi inserita nella preparazione di creme per curare l’acne e le macchie della pelle, le cuperose ma soprattutto contro le scottature.
In cucina, a parte come decotto, i fiori della calendula possono essere utilizzati nei risotti, al posto dello zafferano, oppure a crudo nelle insalate miste.

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