Astinenza inutile dopo aver bevuto alcolici

di Redazione

Le conseguenze fisiologiche nonché psicologiche dell'astinenza da alcolici potrebbero essere maggiori dei possibili danni derivanti dall'assunzione di alcol in sé.

A Capodanno, e più in generale nel corso delle festività natalizie, si è soliti brindare frequentemente e, certune volte, lasciarsi andare sino a consumare molti più alcolici e molto più alcol di quanto ragionevolmente consigliabile.

Moltissime persone, specialmente se bevitori occasionali, s’impongono dunque, una volta definitivamente terminati i brindisi grazie all’arrivo dell’anno nuovo, di astenersi completamente da ogni sorta di alcolico per almeno un mese, ovverosia sino alla fine di gennaio, con la speranza, quanto mai vana, di lasciar riposare il fegato ripristinandone le originarie funzionalit.

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Giudichiamo questa pratica vana poiché, come recentemente dimostrato dall’associazione senza scopo di lucro British Liver Trust, che da sempre di propone di far conoscere a quante più persone possibili cause e conseguenze dell’abuso di alcol e dei correlabili danni soprattutto epatici, in un solo mese di tempo il fegato non avrebbe l’oppoprtunità di rigenerarsi completamente o, come sarebbe meglio dire, ne avrebbe l’opportunità a scapito, però, dell’intero organismo.

Il fegato, organo dei più complessi e magnifici del corpo umano, riuscirebbe infatti  a sintetizzare, e dunque smaltire, l’alcol presente nel sangue solamente producendo particolari enzimi che, ove eccessivamente riversati nell’organismo, potrebbero causare ulcere nonché cirrosi epatiche anche fatali.

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Lasciare il fegato a riposo per un mese, dunque, equivarrebbe a lasciarlo lavorare a pieno regime con le conseguenze, gravissime, di cui sopra.

Meglio sarebbe, secondo i ricercatori dell’associazione citata, far lavorare il fegato “a singhiozzo”, per esempio bevendo moderatamente solamente nel corso del week-end, durante tutto l’anno piuttosto che sottoporsi a periodi di totale e forzata astinenza.

Questi periodi di morigeratezza, inoltre, sarebbero da evitare non soltanto a causa dei possibili danni fisici ai quali abbiamo accennato bensì anche a causa delle possibili conseguenze psicologiche.

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Vi sarebbe infatti il rischio, sebbene non scientificamente dimostrato, che al termine del succitato prolungato periodo di astinenza il soggetto, nella convinzione di aver riparato qualsiasi danno epatico, cominci a ber ancor più di prima o, comunque, molto più di quanto berrebbe gustando poche bevande nel corso del fine settimana.

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