Individuato il gene che regola il sonno

di Redazione

La durata e, di conseguenza, la qualità del sonno non dipenderebbero dalle abitudini umane bensì, come recentemente dimostrato grazie ad importante ricerca tedesca, da un gene, scientificamente chiamato ABCC9, responsabile del fatto che alcune persone debbano dormire più di altre.

In campo medico-clinico si è sempre sostenuto come, affinché l’organismo possa adeguatamente rigenerarsi, si debba dormire, ogni notte, per un lasso di tempo compreso tra le 6 e le 8 ore giacché periodi inferiori o superiori, per quanto ciò possa suonare incredibile, potrebbero causare gravissimi disagi alla persona nonché condurre, prima del tempo, alla morte.

Dormire bene, dunque, è fondamentale per vivere meglio e per vivere più a lungo.

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Purtroppo, però, si è recentemente scoperto come l’uomo, o per lo meno una vasta porzione di umanità, possa non avere il benché controllo sulla quantità o sulla qualità del proprio sonno poiché, questi importantissimi fattori, potrebbero essere gestiti da un gene che, ove presente nel DNA del soggetto, lo costringerebbe, affinché tutto il corpo possa recuperare le energie sprecate nel corso della giornata, a dormire, in media, almeno 30 minuti in più rispetto a quanti, questo gene, non lo possiederebbero.

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Il gene del “dormiglione”, così è stato simpaticamente ribattezzato dalla stampa, sarebbe stato scoperto sottoponendo circa 10.000 persone a test genetici ed attitudinali che, in combinazione, descrivessero nonché rendessero conto del comportamento del soggetto analizzato creando, in parole povere, una mappatura che individuasse e categorizzasse le abitudini tipiche dell’umanità in fatto di sonno.

Questa speciale mappatura sarebbe stata in seguito sovrapposta ad un’analoga mappatura ricavata, però, dai comportamenti dei moscerini della frutta che, per quanto riguarda l’argomento di analisi, dimostrerebbero possedere una fisiologia molto simile a quella umana.

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Il confronto tra persone e moscerini, dal quale sarebbero emersi quelli “dormiglioni“, avrebbe infine permesso agli scienziati di individuare, con inconfutabile certezza, la presenza in entrambe le specie di un gene, chiamato ABCC9, responsabile della necessità, per alcuni individui, di dormire più a lungo al fine di recuperare le piene funzionalità dell’organismo.

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