Cura definitiva contro il jet leg

di Emma

Scoperta la proteina che aiuta a trattare le malattie circadiane

200323923-001Insonnia o sonnolenza, astenia, inappetenza o irritabilità… sono solo alcuni dei sintomi del jet leg, conosciuto anche come sindrome da fuso orario, un disturbo che colpisce tutti coloro che viaggiano e che si trovano a fare i conti con orari del tutto diversi da quelli in cui si vive. 

Lo stesso disturbo che altera il sonno colpisce anche chi è impegnato in turni di lavoro notturni visto che il cambio repentino di orario va ad alterare il meccanismo interno che controlla i ritmi circadiani e che si manifesta anche con altri sintomi come nausea, mal di testa, indolenzimento muscolare e problemi digestivi e gastrointestinali.

Purtroppo non esiste una cura definitiva per ristabilire il ritmo circadiano anche se volendo è possibile assumere sostanze come ad esempio la melatonina che favoriscono il rilassamento e favoriscono un corretto funzionamento dell’orologio interno come. In alternativa se si ha la possibilità si può tentare con rimedi naturali, cercando di evitare l’assunzione di caffè o alcol o tentando di riposarsi di più. 

Si tratta però di una serie di rimedi naturali o palliativi, ma a trovare una cura definitiva sarebbero stati i ricercatori della Concordia University e della McGill University. 

I ricercatori, guidati dal dottor Shimon Amir e dal dottor Nahum Sonenberg, sono riusciti a identificare un processo biologico fondamentale (la sintesi proteica) che viene controllato dall’orologio circadiano dell’organismo.

In pratica lo studio, pubblicato sulla rivista Neuron, ha identificato una proteina che svolge un ruolo di repressione sull’orologio interno per cui eliminando questa proteina la funzione circadiana del cervello migliorava. 

Capire i meccanismi biologici che controllano gli orologi interni aiuta a trattare i sintomi delle anomalie circadiane e la scoperta appare particolarmente utile perché potrebbe essere utilizzata bel trattamento dei disturbi da jet lag, ma anche per curare malattie patologie croniche compreso il Parkinson o la depressione.

 

Foto Thinkstock

 

 

 

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