Videogiochi e violenza, un dibattito acceso

di Redazione

Videogiochi e violenza, un dibattito che ancora oggi appassiona studiosi e ricercatori, e che continua a dare risultati discordanti, come rivela un recente articolo apparso su USA Today.

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Videogiochi e violenza, un dibattito che ancora oggi appassiona studiosi e ricercatori, e che continua a dare risultati discordanti, come rivela un recente articolo apparso su USA Today.
Una recente ricerca statistica su circa 130 precedenti studi ha evidenziato un legame tra i videogiochi e lo sviluppo di pensieri ed atteggiamenti aggressivi negli adolescenti, oltre che diminuire l’empatia, e ciò a prescindere da altri fattori come sesso, età, ed ambiente culturale.
Lo studio, pubblicato dal Dott. Craig Anderson del Center for the Study of Violence presso la Iowa State University è il frutto di un’analisi statistica su precedenti ricerche che hanno coinvolto in totale un campione di più di 130.000 giocatori nella fascia di età corrispondente al primo ciclo di studi della scuola elementare, in USA, Europa e Giappone.

La ricerca, pubblicata su Psychological Bulletin, rivista ufficiale della American Psychological Association, viene tuttavia confutata da un commento a cura del Dott. Christopher Ferguson, professore associato presso la Texas A & M International University a Laredo, che ribadisce come l’influenza nello sviluppo di atteggiamenti aggressivi e violenti causati dai videogiochi continua ad essere relativamente bassa, in definitiva sopravvalutando l’effetto che i videogiochi violenti avrebbero sullo sviluppo comportamentale dei bambini.

Ferguson oppone ai risultati dello studio una sua ricerca, comparsa lo scorso anno su Journal of Pediatrics ed effettuata su un campione di 603 giovani ispanici nordamericani.

Lo scienziato statunitense ha rilevato come tra i fattori che maggiormente concorrono allo sviluppo di comportamenti aggressivi e violenti si evidenziano la vicinanza con coetanei dall’atteggiamento “delinquenziale”, disturbi come la depressione, l’abuso psicologico di genitori e tutori. Mentre altri fattori come la qualità della vita nel quartiere, l’esposizione alla violenza in TV, violenza domestica e videogiochi violenti non sembravano avere un’influenza così evidente.

Alle obiezioni del Dott. Ferguson risponde l’autore della ricerca, Anderson, che ribadisce come i dati da lui rilevati non significano che i videogiochi abbiano un influenza enorme, e che sicuramente da sola l’esposizione a videogiochi violenti non è significativa nello sviluppo di comportamenti antisociali e devianti.

Tuttavia, conclude, può essere un fattore sul quale i genitori possono intervenire con efficacia.

Giochi violenti, ribadisce, in cui per avanzare di livello bisogna uccidere o neutralizzare l’avversario non sono in ogni caso educativi e non costituiscono un buon insegnamento.

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