Sanzioni a chi non vende sale iodato

di Redazione

Grazie alla nota di accompagnamento diffusa dal Ministero della Salute il ministro della Salute Renato Balduzzi avrebbe potuto ribadire sia l'importanza dell'iodio sia l'assoluta gravità della sua assenza in un regime equilibrato poiché causerebbe la perdita, in termini di ricoveri ospedalieri quotidiani, di ben 150 milioni di euro all'anno.

Sanzioni a chi non vende sale iodato

La notizia è di quelle capace di far tremare i polsi ai numerosi ristoratori italiani che, nonostante tutto il tempo avuto a propria disposizione, non si sarebbero ancora adeguati alle direttive contenute nella legge n. 55 del 2005 in merito al contenuto di iodio presente nel sale utilizzato per il condimento delle più svariate pietanze.

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Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, in occasione della Giornata Nazionale della Tiroide, organizzata ed indetta, in data venerdì 25 maggio 2012, dall’Associazione Italiana Tiroide, dall’Associazione Medici Endocrinologi, dalla Società Italiana di Endocrinologia e dal Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini, avrebbe infatti deciso di modificare la su indicata normativa inserendovi la possibilità che gli esercizi commerciali pubblici e collettivi, quali potrebbero essere, a titolo puramente esemplificativo, mense scolastiche, bar, ristoranti e negozi alimentari, che siano colti in flagranza di reato, ovverosia  che vengano giudicati colpevoli di vendere o servire sostanze prime di sale iodato, possano venir multati con un’ingente sanzione pecuniaria compresa tra i 1.000 ed i 10.000 euro.

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Lo iodio, come certamente voi tutti saprete, sarebbe di fondamentale importanza per il corretto e regolare funzionamento della tiroide, ghiandola endocrina tra le più fondamentali dell’intero corpo umano, e la sua presenza dovrebbe venir quotidianamente garantita grazie ad un’adeguato apporto di sale iodato.

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Grazie alla nota di accompagnamento diffusa dal Ministero della Salute in merito all’iniziativa su indicata, il ministro della Salute Renato Balduzzi avrebbe potuto ribadire sia l’importanza dell’iodio sia l’assoluta gravità della sua assenza in un regime equilibrato poiché causerebbe la perdita, in termini di ricoveri ospedalieri quotidiani, di ben 150 milioni di euro all’anno.

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