Pandemia: ultime dichiarazioni dell’OMS

di Redazione

Il capo della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Margaret Chan, ha rilasciato recentemente alcune dichiarazioni in merito all'andamento dell'influenza suina, l'ultima pandemia che ha coinvolto il pianeta.

fazzoletto

Il capo della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Margaret Chan, ha rilasciato recentemente alcune dichiarazioni in merito all’andamento dell’influenza suina, l’ultima pandemia che ha coinvolto il pianeta tra la primavera dello scorso anno e l’inizio della stagione invernale in Occidente.
Secondo l’organizzazione, sebbene il decorso della pandemia sia stato più leggero rispetto alle aspettative, la pandemia di influenza suina a livello mondiale non è ancora finita e il virus potrebbe sempre andare incontro ad una mutazione.
Margaret Chan ha detto che è importante “evitare l’autocompiacimento”, nonostante che i segnali diano la malattia come in regressione sia in Nord America sia negli stati europei. In seguito ha anche dichiarato che il virus è ancora attivo in molti paesi, tra cui India ed Egitto.

Le stime attuali danno a 11.500 i morti in circa 200 paesi, anche se per avere un quadro definitivo dell’andamento attuale sono necessari ancora due anni di rilevazioni e studi.

E’ troppo prematuro, per il capo dell’organizzazione, affermare che si è giunti al termine della pandemia: agli esperti saranno necessari ancora 6-12 mesi di osservazione prima di poter valutare l’andamento generale e l’eventuale regressione definitiva dell’infezione, così come eventuali mutazioni.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, in alcuni paesi europei la domanda è stata inferiore alle aspettative, così che gli esuberi potranno andare a coprire le aree ancora sprovviste di vaccini, come i paesi in via di sviluppo che, nel prossimo mese saranno destinatari di circa 190 milioni di dosi del vaccino.

Un ultima considerazione, Margaret Chan, l’ha dedicata al fatto che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità restano ancora focolai di influenza aviaria, la H5N1, che si era dimostrata molto più virulenta rispetto a quella suina, e che nel caso avesse una diffusione pandemica potrebbe trovare diverse nazioni impreparate.

Fonte BBCNews

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