Influenza suina: l’OMG smentisce la sua nascita in laboratorio

di Redazione

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il virus dell'influenza suina non è il risultato di un incidente di laboratorio.

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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il virus dell’influenza suina non è il risultato di un incidente di laboratorio.

Così giovedì si è espressa l’importante organizzazione in merito alle voci diffuse sulla rete e nei vari media internazionali che il virus sarebbe nato in laboratorio e per una incorretta gestione si sarebbe poi diffuso incontrollatamente.

Negli scorsi giorni era stato dato ampio risalto al parere di un virologo australiano, Adrian J. Gibbs, della Australian National University, che in passato aveva pubblicato sulla rivista Science i risultati di un suo studio secondo il quale la diffusione del virus della terribile influenza “spagnola” del 1918 avesse origine da un influenza aviaria.


Secondo il medico australiano che ha studiato la sequenza genetica del virus H1N1, come oggi viene denominata l’influenza suina, pubblicata su varie banche dati di pubblico accesso, tale virus avrebbe potuto essere stato coltivato sulle uova, come normalmente avviene nei laboratori, e ciò, secondo lui, per una serie di fattori quali il fatto che il virus non aveva legami con altri ceppi già noti, la presenza dell’amminoacido lisina e mutazioni più frequenti rispetto ai normali ceppi di virus dell’influenza suina.


Anche se gli scienziati dei centri di controllo e prevenzione in tutto il mondo sono stati scettici ed in alcuni casi persino derisori chiaramente la notizia delle sue affermazioni ha avuto eco immediata.
Un gruppo di esperti del l’Organizzazione Mondiale della Sanità tuttavia ha ribadito a questo proposito che i residui di lisina ed i tassi di mutazione erano invece tipici nel virus, e che la sua estraneità ad altri ceppi potrebbe essere semplicemente causata dal fatto che non vengono testati abbastanza suini nell’arco dell’anno.

Il vice direttore dell’organizzazione, il Dr. Fukuda, ha poi affermato che le voci al momento non sono in grado di creare danni al lavoro di prevenzione e cura, e che sarebbe meglio evitare di pubblicare le sequenze genetiche in banche dati pubbliche.

Gli scienziati non hanno ancora individuato tuttavia l’origine del virus dell’influenza suina, se non che il primo caso è stato registrato a Veracruz, in Messico il quale, è stato riscontrato, contiene geni che normalmente circolano nei suini in Europa e in Asia, ma anche geni dell’aviaria e dell’influenza umana.

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