Febbre suina: efficaci i provvedimenti e le raccomandazioni

di Redazione

Finito l'allarme ci si chiede se erano necessari tutti i provvedimenti attuati contro l'influenza suina, e le raccomandazioni.

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Ora che sembra essere passato il peggio, a parte la situazione del Messico dove il numero di colpiti dall’influenza suina (H1N1) è stato il più alto così come il numero dei decessi, e che la malattia ormai sembra avere un decorso standard come altre in passato e non essere più particolarmente insidiosa e pericolosa, ci si chiede se tutto la grande attenzione e la mobilitazione internazionale, il flusso enorme di informazioni e, insomma la grande mediatizzazione dell’episodio siano stati utili o molto al di sopra delle righe.

Così come ci si chiede se erano necessari tutti i provvedimenti attuati, la chiusura di scuole ed uffici pubblici, la messa in quarantena delle persone colpite dal morbo influenzale, persino la raccomandazione, urlata a squarciagola di prestare la massima attenzione all’igiene e di lavarsi spesso le mani.
La risposta è si. Era necessario. Perchè tale attenzione a livello mondiale ha contribuito come mai prima d’ora a contenere sul nascere un’influenza che avrebbe potuto anche dimostrarsi molto più pericolosa di quello che è stata effettivamente.


E’ bensì vero che in alcuni casi i provvedimenti sono stati forse un tantino esasperati, come il governo cinese che ha messo in quarantena i turisti messicani nella loro camera d’albergo, oppure il governo egiziano che ha ordinato l’abbattimento di tutti i maiali del paese.


In generale però la sensazione generale è che non c’è mai stata prima nella storia delle pandemie una tale risposta efficace a livello mondiale, soprattutto perchè orientata nella stessa direzione, il che ha sicuramente influito sulla possibilità di stroncare sul nascere la diffusione del morbo in maniera disastrosa.
Le misure raccomandate nel corso delle ultime due settimane dai vari centri per il controllo delle malattie e la prevenzione sono per esempio un ottima sperimentazione molto utile in futuro, qualora simili eventi ovessero ripetersi.

Efficaci le raccomandazioni igieniche nei confronti dei bambini, che per la loro età possono essere grandi diffusori del contagio, interagendo con un elevato numero di persone durante la giornata, e sono deficitari nell’attenzione all’igiene personale, anche solo nel lavarsi le mani.

Hanno avuto anche un senso le misure più drastiche come la chiusura degli ambienti comunitari come le scuole e gli ospedali, le università e gli uffici pubblici, ed è stato in fondo anche efficace “isolare” un intero paese, in questo caso il Messico.

Il British Medical Journal ha pubblicato nel novembre 2007 uno studio in cui si afferma che misure come l’isolamento dei pazienti potenzialmente infetti è una procedura di prevenzione particolarmente efficace in questi casi, ed ha stilato anche una classifica dell’efficacia degli altri provvedimenti che sono stati raccomandati in questo periodo, tra i quali spicca che, per semplicità e praticità, lavarsi le mani è uno dei più efficaci, più che indossare la mascherina.

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