Virus dell’epatite C coltivato in laboratorio

di Redazione

Esperimento realizzato con cellule epatiche, che i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) sono riusciti a far sopravvivere ed a mantenere intatte le loro caratteristiche.

petri

Una delle esigenze più sentite nella ricerca medica è quella di poter riuscire a studiare le cellule, il loro comportamento e le conseguenze di determinate infezioni il laboratorio, per poter in questo modo scoprire nuove strategie terapeutiche e diagnostiche. Il problema è che ciò non è sempre possibile. Uno degli ostacoli per lo studio delle cellule del fegato per esempio risiede nel fatto che mentre molti tipi di cellule umane possono essere coltivate con successo in laboratorio, la coltura di queste è sempre stata problematica.

Dopo un brevissimo tempo nel dischetto di laboratorio, le cellule normalmente subiscono un cambiamento o si differenziano rispetto alle cellule originali in forme cellulari che non si comportano più nello stesso modo, rendendo vane le sperimentazioni.

Così il recente esperimento realizzato con cellule epatiche, che i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) sono riusciti a far sopravvivere ed a mantenere intatte le loro caratteristiche in laboratorio è stato accolto con entusiasmo da parte della comunità scientifica internazionale.

E’ questa la prima volta che un gruppo di scienziati riesce nel tentativo, un successo a cui si aggiunge il fatto che lo stesso team è riuscito a far sopravvivere le cellule epatiche inoculando loro un ceppo di virus dell’epatite C.

In futuro quindi sarà possibile replicare l’esperimento per studiare in laboratorio forme patologiche del fegato, il che potrebbe portare ad un sensibile aumento della possibilità di testare farmaci e cure.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, necessita comunque di molti altri studi e sperimentazioni prima di diventare effettivamente un valido supporto alla ricerca.

Il virus inoculato nelle cellule epatiche infatti è di un ceppo particolare, e rappresenta un tipo di infezione epatica assai raro, non quindi di quelli che comunemente portano alla più comune forma di epatite C.

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