Morbo di Basedow-Graves

di Redazione

Il morbo di Basedow- Graves è una malattia immunologica, Scoprine le caratteristiche su Stetoscopio.

Vogliamo ora delineare le principali caratteristiche di una malattia del tutto particolare, definita morbo di Basedow-Graves.

Cominciamo subito col definire questa patologia stabilendo, sin da ora, come sia da considerarsi una malattia immunologica, altrimenti detta malattia autoimmune, nella quale l’organismo attacca letteralmente se stesso.


Nel caso particolare il sistema immunitario si attiva, anomalamente, per colpire i tessuti tiroidei, causando danni che agli ormoni prodotti da codesta ghiandola possono venir correlati.

Si ipotizza, inoltre, che vi sia un coinvolgimento dell’ipofisi e dell’ipotalamo, la cui funzione di controllo sulla produzione degli ormoni tiroidei verrebbe compromessa proprio dall’eccessiva risposta del sistema immunitario.

SINTOMI DEL MORBO DI BASEDOW-GRAVES

La patologia in questione, come anticipato, è facilmente individuabile giacché segni e sintomi sono quelli tipici di una qualsiasi disturbo tiroideo. Per questo possiamo includere nella sintomatologia classica del Basedow-Graves:

– ipertiroidismo

– esoftalmia

– eruzioni cutanee (specialmente a livello delle gambe)

– gozzo diffuso

– onicolisi di Plummer

– ipertermia

ipertensione

– iperglicemia

– tachicardia

– astenia

– poliuria

– epatomegalia

– ipercalcemia

– calo della libido

– irregolarità mestruale

CAUSE DEL MORBO DI BASEDOW-GRAVES

Le cause specifiche di un tale disagio, allo stadio attuale degli studi, non sarebbero ancora state identificate sebbene si supponga che vi sia una certa ereditarietà di una particolare forma di reazione anticorpale contro la propria tiroide che causerebbe una sovrapproduzione di ormoni tiroidei T3 e T4. Congiuntamente a ciò, come anticipato, si verificherebbe una mancata risposta dei naturali antagonisti, ovverosia gli ormoni ipotalamici e ipofisari.

CURARE IL MORBO DI BASEDOW-GRAVES

La patologia della quale ci siamo voluti occupare quest’oggi è, fortunatamente, curabile. Le principali terapie sono quella farmacologica, quella chirurgica e quella radioionica.

Terapia farmacologica

La terapia consigliata è, ovviamente, quella farmacologica che si basa, essenzialmente, sull’assunzione di betabloccanti per la riduzione della tachicardia e degli altri possibili problemi cardiaci connessi al malfunzionamento tiroideo nonché della riduzione dell’anomala produzione di ormoni T3 e T4 e che si basa sulla somministrazione di tioamidi. Il limite di una tale strategia, sebbene molto efficace, è quello di procurare, sul lungo periodo, più danno che benefici e, dunque, viene normalmente interrotta dopo circa un anno e mezzo. Qualora questo periodo di tempo non fosse sufficiente alla risoluzione della problematica sarebbe bene ricorrere alla via chirurgica o radioionica.

Terapia chirurgica

Viene utilizzata nel caso sopra descritto oppure proposta come prima alternativa nel caso in cui l’ingrossamento della tiroide abbia o possa provocare lesioni, anche gravi o addirittura irreversibili, agli organi o ai tessuti adiacenti.

Terapia radioionica

La radioterapia, comunque, rimane ancora la metodologia più veloce ed efficiente, nonostante possa essere effettuata soltanto per un totale di due cicli a 6 mesi di distanza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>