Distribuite 300 dosi dei vaccini della Novartis

di Redazione

Sono ormai più di 6,5 milioni le dosi di vaccino antinfluenzale che il Ministero della Salute, grazie alla collaborazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco e del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri, avrebbe sino ad oggi provveduto a ritirare dal mercato.

Distribuite 300 dosi dei vaccini della Novartis

Sono ormai più di 6,5 milioni le dosi di vaccino antinfluenzale che il Ministero della Salute, grazie alla collaborazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri, avrebbe sino ad oggi provveduto a ritirare dal mercato.

INFLUENZA 2013

Moltissime di queste dosi, stando a quanto dichiarato dalla aziende farmaceutiche direttamente coinvolte, quali la multinazionale svizzera Novartis e la multinazionale olandese Crucell, non sarebbero mai state nemmeno distribuite giacché, per ammissione stessa delle realtà industriali coinvolte, sarebbero state messe in quarantena, su indicazione dell’AIFA e dietro consiglio del Ministero della Salute, ben prima di approdare presso farmacie ed ambulatori italiani ed europei.

INFLUENZA SUINA

Nonostante queste rassicurazioni rischia comunque di scoppiare il panico, per lo meno a Roma, giacché alcune dosi dei vaccini incriminati della Novartis sarebbero state non solamente distribuite bensì anche e soprattutto, purtroppo, utilizzate da un considerevole numero di pazienti tra i quali sarebbero presenti innumerevoli bambini.

PREVENIRE I DISTURBI INVERNALI CON LA DIETA

Stando a quanto dichiarato dai responsabili delle Aziende Sanitarie Locali romane ReM ed F sembrerebbe infatti verosimile che ben 300 dosi dei su indicati vaccini, ovverosia Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad, siano state iniettate in altrettante persone poco prima che i medici romani venissero informati dei rischi.

Purtroppo, al momento, non si conoscerebbero altri dettagli relativi alla scabrosa vicenda oggi alla nostra attenzione e né il Ministero della Salute né i medici di base avrebbero rilasciato la benché minima dichiarazione sull’argomento né, tanto meno, avrebbero dato indicazioni ai pazienti possibilmente coinvolti su quali comportamenti adottare in caso di sintomi sospetti o effetti collaterali inaspettati.

Photo Credits | Getty Images

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