Daflon in gravidanza per le emorroidi, si può prendere?

di Redazione

Il Daflon in gravidanza si può prendere in caso di emorroidi o vi sono rischi per il feto? Ed in allattamento? E’ una domanda frequente che si pongono le future mamme in quanto nei 9 mesi aumentano le possibilità di dover far uso di tale medicinale e, come è facile intuire, si ha il timore che possa essere pericoloso per il bambino che si porta in grembo (o si allatta al seno). Vediamo insieme a cosa serve, le indicazioni, gli effetti collaterali e le eventuali controindicazioni.

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Cos’è il Daflon, indicazioni

 

Il Daflon è un vasoprotettore e nello specifico è un farmaco a base di Flavonoidi (diosmina al 90% e 10% esperidina). Rientra dunque nella categoria dei bioflavonoidi. E’ in vendita in compresse (DAFLON 500) e si usa come coadiuvante, ovvero quale ausilio per curare varici e ed emorroidi e soprattutto per prevenirne le complicanze. Con l’aumento di peso ed il crescere del pancione è normale che le gestanti nel corso dei nove mesi siano soggette (specie se già predisposte) ad emorroidi fastidiose e /o capillari rotti sulle gambe e gonfiore, specie ai piedi e alle caviglie. Può capitare che il medico prescriva il Daflon 500 compresse: aumenta il tono delle pareti vascolari e favorisce la microcircolazione. Il problema è che sul foglietto illustrativo c’è scritto che si tratta di un farmaco da non assumere in gravidanza ed allattamento in quanto la sua sicurezza in tali contesti non sarebbe stata adeguatamente testata. E’ veramente così? E perché allora i medici lo prescrivono?

 

Daflon in gravidanza controindicato?

In realtà il farmaco è controindicato (cioè non va preso) solo in caso di ipersensibilità al principio attivo, mentre per ciò che riguarda gravidanza ed allattamento il “veto” rientra nelle avvertenze speciali e si può trovare scritto nel foglietto illustrativo quanto segue:

Gravidanza
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale. La sicurezza del farmaco in gravidanza non è stata determinata, pertanto è opportuno non somministrare il prodotto durante la gravidanza.
Allattamento
In assenza di dati sull’escrezione nel latte, il trattamento deve essere evitato durante l’allattamento.

 

 

Daflon in gravidanza i rischi

Dunque perché il medico prescrive anche se secondo il foglietto illustrativo non dovrebbe in questi contesti? E quali gli effettivi rischi? Diversi anni fa il Ministero della Salute ha stabilito di inserire nei foglietti illustrativi di tutti i farmaci bioflavonoidi la dicitura di “non uso in gravidanza”: tali sostanze sono state associate infatti ad un aumentato rischio di insorgenza di leucemie infantili acute a seguito della loro assunzione in gravidanza da parte delle madri (attraversano la placenta).

 

Tutta la verità sul Daflon in gravidanza ed allattamento

Il problema sta nel fatto che questa indicazione ministeriale-precauzionale- è stata allargata a tutti i bioflavonoidi: ne esistono oltre 4000 tipi diversi, utilizzatissimi ogni giorno, nell’alimentazione o anche come integratori. Diosmina ed esperidina ad esempio sono presenti negli agrumi ed in piante del genere Citrus, gli antociani del Mirtillo, oltre che negli estratti fitoterapici di Carciofo, Passiflora, Timo, Camomilla, Equiseto, Sambuco, Tiglio, ecc. Dunque anche la spremuta d’arancia contiene queste sostanze! La diffusione in natura dei flavonoidi ed il loro utilizzo quotidiano (spesso anche sollecitato per le proprietà benefiche ed in assenza di tossicità e cancerogenicità) rende il decreto ministeriale troppo generico….ed allarmistico: ne sono convinti molti medici (non tutti) che quindi prescrivono quando necessario tali farmaci o rimedi naturali.

Certamente però è necessario distinguere i flavonoidi contenuti da un succo di mirtillo da quelli di una compressa farmaceutica, con concentrazioni diverse. Quindi assumere o no il Daflon in gravidanza? Di fatto il consiglio è sempre quello di evitare il Fai-da te, anche se per il Daflon è difficile in quanto è soggetto a prescrizione medica per la vendita: è necessario sempre valutare i rischi ed i benefici di ogni terapia con uno specialista! Ma in generale, anche le prescrizioni fatte negli ultimi anni non hanno rivelato rischi particolari ed aggiuntivi seguendo le indicazioni ed i dosaggi del proprio medico curante.

Per ciò che riguarda l’allattamento, gli effetti di questi principi attivi non sono stati documentati adeguatamente sull’essere umano e l’uso in pediatria non è autorizzato, quindi anche in tal caso occorre prestare attenzione.

Per i bioflavonoidi in generale sarebbe auspicabile procedere ad una revisione scientifica del rapporto rischi/benefici e della dimostrazione di non pericolosità per il bambino, specie nel lattante.

 

 

 

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Fonti:

Farmacovigilanza.org/pediatria

Agenzia farmaco.gov

 

Foto: Thinkstock

 

 

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