Allopurinolo indicazioni e controindicazioni

di Redazione

L’allopurinolo è un medicinale capace di ridurre la produzione di acido urico nel corpo, responsabile di gotta o calcoli renali. Per tale motivo questo farmaco si usa come terapia per le suddette patologie. Inoltre può essere prescritto in caso di chemioterapia, che può indurre un accumulo di acidi urici (o uricemia). Va sottolineato comunque che agisce riducendo la formazione di acido urico e quindi aiuta a prevenire la gotta in pazienti con uricemia alta piuttosto che curarla quando è già in corso. Come tutti i farmaci può avere effetti collaterali e controindicazioni. Ecco quali sono con particolare riferimento alla gravidanza e all’allattamento.

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Controindicazioni

L’allopurinolo è controindicato in caso di allergia nota al suo principio attivo o a suoi eccipienti, in gravidanza e in allattamento e se c’è un attacco di gotta già in corso (al riguardo va sottolineata anche la possibilità di un attacco improvviso durante la sua somministrazione: va avvisato il medico prescrittore che suggerirà l’eventuale sospensione del farmaco).

Allopurinolo in gravidanza

Questo farmaco è utilizzabile in gravidanza solo quando non ci sono alternative ed i benefici superano i rischi: è una valutazione che solo il medico curante può fare.  Le donne in età riproduttiva di raramente necessitano di questa terapia ed in genere è tollerabile, ovvero non sembra avere particolari conseguenze se assunto in periodi prima del concepimento. Dopo, invece il discorso si fa più complesso. Nessun danno al feto è stato riscontrato su modelli animali fino a 20 volte il dosaggio di un essere umano (5 mg / kg / die), ma sono state osservate comunque malformazioni esterne e dello scheletro (in feti di topolini) con dosaggi maggiori somministrati nelle prime settimane di gestazione e aborti. non è stato possibile capire se la tossicità ha riguardato l’apparato riproduttivo materno o direttamente il feto e non ci sono studi adeguati direttamente sulle donne in gravidanza. Dati questi presupposti non è usato che in pochi casi l’allopurinolo in gravidanza e l’osservazione di suddetti casi non ha portato ancora a dati di rilievo circa i rischi effettivi.

Allopurinolo e allattamento al seno

Si raccomanda cautela nell’assunzione di questo farmaco durante l’allattamento al seno, perchè “passa” nel latte materno. Secondo uno studio effettuato su un unico neonato di 5 settimane di vita allatato al seno la dose giornaliera assunta dal latte di allopurinolo e ossipurinolo sarebbero tra i 0,14 e 0,2 mg / kg e 7,2 a 8 mg / kg, rispettivamente. Sono stati documentati effetti collaterali nei lattanti e quindi è opportuno usare questo medicinale ed allattare al seno solo se rigorosamente necessario.

 

Cosa occorre sapere circa l’allopurinolo e gli effetti collaterali

E’ importante assumere ogni dose di questo medicinale con almeno un bicchiere di acqua pieno ed in genere almeno 8-10 bicchieri al giorno. Può compromettere la capacità di attenzione e di reazione e quindi è necessario utilizzare macchinari pericolosi (o guidare) con estrema prudenza. L’alcool ne riduce l’effetto, quindi sarebbe meglio non assumerne per non peggiorare la condizione di base. L’allopurinolo può inoltre abbassare le difese immunitarie e la capacità di coagulare il sangue, altresì può potenziare o diminuire gli effetti di altri farmaci che si assumono con un aumento dei rischi di eventi avversi. Tra i farmaci con cui può interagine negativamente troviamo l’ azatioprina, i “fluidificanti del sangue” (come il warfarin- coumadin), il clorpropamide, la didanosina e la mercaptopurina. Va prestata attenzione anche al contemporaneo utilizzo di altri farmaci da banco (controllare bene i foglietti illustrativi), integratori alimentari ed erbe mediche. Utile dunque durante l’assunzione di allopurinolo fare più spesso gli esami del sangue per controllare che non ci siano complicazioni.

 

 

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Fonte: Drugs.com

Foto: Thinkstock

 

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