Drunkoressia: nuova patologia tra i giovani

di Redazione

Questo disturbo è in costante crescita tra i giovani e consiste di tenersi a digiuno per tutto il giorno, in modo da arrivare all'ora dell'happy hour a stomaco vuoto

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Dopo la bulimia e l’anoressia, due malattie molto gravi e piaga dei nostri tempi, adesso ne è nata una nuova chiamata drunkoressia che è caratterizzata, come le altre due, da forti disturbi alimentari.
Questo disturbo è in costante crescita tra i giovani e consiste di tenersi a digiuno per tutto il giorno, in modo da arrivare all’ora dell’happy hour a stomaco vuoto, in modo da buttarsi a capofitto sui buffet a base di tartine e pizzette ricche di grassi e di calorie, accompagnando il tutto da superalcolici.
Attualmente non viene considerata una vera e propria patologia, ma una moda passeggera ma i dati riscontrati fanno pensare che si tratti di un comportamento patologico ben più grave.



Soprattutto perchè i giovani che hanno queste tendenze, molto probabilmente hanno già insiti palesemente o no, anoressia o bulimia associate all’alcolismo; questa risulta essere una miscela esplosiva che può avere degli esiti gravissimi per la salute.
Questa patologia rivela in sè comportamenti autodistruttivi che uniscono i disturbi classici dell’anoressia e della bulimia, quindi il vomito auto indotto o l’uso spasmodico di lassativi o purganti, a quelli dell’alcolismo e questo atteggiamento è molto rischiosa, tanto da poter portare addirittura alla morte.
Anche perchè, oltre alle complicanze mediche analoghe all’anoressia o alla bulimia (quindi forti squilibri elettrolitici, patologie renali, cardiovascolari, amenorrea, ulcere del tratto gastrointestinale e problemi del cavo orale), si aggiungono così anche i danni provocati dall’alcol (quindi epatite o cirrosi epatica).
Poichè ha già mietuto vittime ed è una patologia che sta prendendo piede tra i giovani, soprattutto le ragazze ossessionate dalla linea, è importante parlarne per evitare che il fenomeno si allarghi a macchia d’olio portandosi dietro delle vittime.

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