La pianta del caffè appartiene alla famiglia delle Rubiacee e le specie di caffè che attualmente sono in commercio sono due: la Coffea Canephora e la Coffea arabica

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Recentemente abbiamo parlato di alcuni alimenti che sono diventati molto popolari sulle nostre tavole, ma che non sono originari dell’Europa, come il cacao, il pomodoro, il peperoncino e la patata, tutti alimenti provenienti dall’America; oggi vogliamo parlare invece delle proprietà de caffè, una bevanda che in Italia viene consumata in grandi quantità.
La pianta del caffè appartiene alla famiglia delle Rubiacee e le specie di caffè che attualmente sono in commercio sono due: la Coffea Canephora e la Coffea arabica.
La prima cresce tra i 150 ed i 600 metri mentre la seconda tra i 1.000 e i 2.000 metri di altezza, ma risulta essere molto più delicata e maggiori proprietà organolettiche.



La prima pianta del caffè di cui si ha notizia, sarebbe originaria dell’altopiano di Kaffa, in Etiopia, ma il suo impiego come bevanda è da ricercarsi intorno all’anno mille nello Yemen.
Il chicco di caffè contiene moltissime proteine, carboidrati, grassi e minerali che però si riducono in maniera esponenziale dopo la tostatura fino quasi a scomparire del tutto.
Cosa rimane quindi? In 100 grammi di caffè vi sono: 40 mg. di caffeina e 0,040 gr. di aminoacidi e proteine, 49 mg. di potassio, 3 mg. di fosforo, 0,50 mg di vitamine appartenenti al gruppo B, lipidi in minima quantità (0,018 gr.), 0,36 gr. di ceneri e 3 mg. di magnesio.
Così come altre sostanze, il caffè ha proprietà antiossidanti grazie all’abbondanza di acidi clorogenici e ai composti derivanti dalla tostatura; il caffè inoltre protegge dal Morbo di Parkinson ed il declino delle cellule cerebrali durante la vecchiaia.

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