Si muore di meno in Islanda ed a Cipro

di Redazione

Islanda e Cipro i paesi dove si muore di meno tra gli adulti, Swaziland e Zambia quelli dove si muore di più.

anziana greca

Islanda e Cipro sono i due luoghi al mondo dove è più basso il rischio di morte. Lo hanno stabilito in uno studio recentemente apparso sulla rivista The Lancet, e realizzato da ricercatori statunitensi ed americani, finanziati dalla fondazione del noto magnate Bill Gates.
Dati che risultano tra le altre cose in forte contrasto con il fatto che la mortalità infantile statisticamente è in calo a livello globale, un fenomeno che fino ad oggi le autorità sanitarie pensavano avrebbe anche avuto come conseguenza la riduzione del numero di decessi tra gli adulti.

La nuova relazione, commentano alcuni studiosi, va in controtendenza rispetto a questa teoria comunemente accettata, anche se per ora i motivi per cui la mortalità tra gli adulti è così diversa da paese a paese non è ancora un fattore abbastanza spiegabile.

I ricercatori hanno calcolato l’andamento dei tassi di mortalità in 187 paesi, utilizzando dati provenienti da registri pubblici, censimenti, indagini sulle famiglie e diverse altre fonti.

Pochi i paesi che negli ultimi 40 anni hanno registrato un calo della mortalità superiore al 2%. Tra questi Australia, Italia, Corea del Sud, Cile, Tunisia e Algeria.

Singolare quanto osservato per gli Stati Uniti, che scende in graduatoria al quarantanovesimo posto per gli uomini ed al quarantacinquesimo posto tra le donne, quindi al di sotto dei paesi dell’Europa Occidentale e di altri paesi come Perù, Cile e Libia. Strano perchè la nazione statunitense è tra quelle che al mondo spende di più per la salute. Evidentemente, sostengono gli esperti, tale spesa non va nella giusta direzione.

Gli esperti ad oggi non hanno oltremodo chiaro il perchè alcuni paesi come Australia o Corea del Sud risultavano avere avuto un sensibile successo nella riduzione della mortalità, anche se, suggeriscono, ciò potrebbe essere la causa di politiche indovinate in alcuni campi come la sicurezza stradale e contro il consumo di tabacco.

I tassi di mortalità più elevati sono nello Swaziland per gli uomini e nello Zambia per le donne.

I ricercatori hanno anche rilevato come nei paesi dell’Europa dell’Est il tasso di mortalità è in crescita, e suggeriscono che ciò potrebbe essere la conseguenza di una brusco cambiamento di efficienza dei sistemi sanitari dopo il crollo delle repubbliche socialiste.

Anche nell’Africa sub-sahariana, le morti sono in calo, probabilmente a causa della diffusione di farmaci contro l’AIDS.
Secondo i ricercatori, quello della mortalità tra gli adulti è stato un fenomeno trascurato nelle politiche sanitarie delle Nazioni Unite, fatta eccezione per alcuni aspetti particolari come la lotta all’AIDS ed alla tubercolosi.

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